Licenza sospesa dal questore Chiuso per 10 giorni il Tiffany

Il Tiffany club di Pieris rimarrà chiuso 10 giorni. La sospensione dell’attività del locale notturno è stata decisa dal questore di Gorizia per motivi di ordine e sicurezza pubblica. A monte del provvedimento, notificato venerdì, le sempre più frequenti segnalazioni di schiamazzi notturni da parte del vicinato, rivoltosi spesso dallo scorso autunno alle forze dell’ordine per vedere ripristinata la quiete. A inizio dicembre la lista civica Per San Canzian si è fatta poi interprete del disagio dei cittadini lanciando una petizione, inviata direttamente alla Questura, dopo aver raccolto una cinquantina di firme di abitanti del centro di Pieris. La restrizione è stata imposta proprio perché l’esercizio, come spiega la Questura, è «stato teatro di recente di reiterati episodi di turbativa della pubblica tranquillità, segnalati con numerose lamentele dai cittadini residenti nei pressi di largo Garibaldi».
Il provvedimento, frutto di una strategia più attenta alle dinamiche sociali del territorio, si inserisce nel contesto della capillare azione di prevenzione e controllo del territorio pianificata dalla Questura di Gorizia. Il decreto di sospensione, effetto di un’azione coordinata tra il Commissariato di Polizia di Monfalcone e la divisione di Polizia amministrativa e sociale della Questura, avrà una validità appunto di dieci giorni, ma il locale riaprirà solo il 28 febbraio, dopo Carnevale. A comunicarlo sulla pagina Facebook del Tiffany american club sono i gestori del locale, costretti a spostare l’evento programmato da tempo per la serata di ieri a Cividale. «Per colpa di pochi maleducati le autorità ci hanno imposto 10 giorni di chiusura – affermano –. Siamo delusi, ma rispettiamo con serenità tale decisione. Si riapre venerdì 28 febbraio con molte novità». I residenti della zona di largo Garibaldi, a due passi dal municipio e dalla Biblioteca comunale, si augurano, però, che le “novità” rimangano confinate nel locale, dopo che tra il 7 e l’8 febbraio è andata in scena una nuova lite, con spintoni e urla, a notte fonda. Un episodio che Davide Iannis, presidente del Consorzio culturale del Monfalconese, residente nei pressi del locale notturno, ha provveduto a segnalare ai carabinieri di San Canzian d’Isonzo. Gli abitanti non sono però solo alle prese con sonni interrotti, ma anche con il lancio e l’abbandono di bottiglie di vetro e l’uso di marciapiedi e muri come orinatoi. «Nessuno pensa a chiedere una chiusura di un’attività a suo modo storica per il paese – spiega il capogruppo di Per San Canzian, Ciro De Simone –, ma il locale deve riuscire a trovare una convivenza serena con il vicinato. I gestori devono fare in modo che l’attività non provochi disturbo a chi abita nella zona e che sia garantita la sicurezza dei residenti e di chi lavora nel locale. Forse sarebbe però ora di iniziare a pensare a un uso diverso per la struttura». Se De Simone non vedrebbe di cattivo occhio la “riconversione” in un locale per giovani, i residenti forse preferirebbero vedere trasformato il Tiffany in un piccolo supermercato, con orari di apertura decisamente meno problematici per quel che riguarda la salvaguardia della tranquillità della zona.—
Riproduzione riservata © Il Piccolo