Elezioni amministrative in Croazia: l’Unione degli italiani per la Dieta istriana
Il paese chiamato alle urne domenica in 127 città e 428 municipi. I rappresentanti della minoranza danno l’indicazione di voto

Elezioni amministrative in Croazia: gli aventi diritto, tra cui migliaia di appartenenti alla Comunità nazionale italiana, andranno al voto domenica 18 maggio, scegliendo i membri dei parlamentini di Comuni, Città e Regioni (contee), come pure i sindaci e i presidenti delle Regioni, nonché i vicesindaci e vicepresidenti delle Regioni tra i membri delle minoranze nazionali, fra le quali l’italiana.
Gli elettori si recheranno alle urne per rinnovare 428 Comuni, 127 Città, 20 Regioni, nonché la rappresentanza della capitale Zagabria, che beneficia anche dello status di Regione. I sindaci e i governatori (zupani), dovranno venire eletti a maggioranza, ottenendo il 50% dei consensi. Se nessuno avrà superato tale soglia, i due candidati con il maggior numero di preferenze si sfideranno al ballottaggio, in calendario domenica 1 giugno.
Per la Croazia, paese di 3 milioni e 750 mila abitanti, si tratta della quarta consultazione in poco più di un anno: nel 2024 le politiche si svolsero in aprile, in giugno c’era stato il voto per il Parlamento europeo, mentre il 29 dicembre si erano tenute le presidenziali.
Tornando alle amministrative di domani, l’Unione italiana, espressione dei connazionali rimasti di Croazia e Slovenia, ha voluto dire la sua, con l’Assemblea Ui che ha approvato la Risoluzione del presidente Maurizio Tremul, dove si rileva come si tratti di un importante appuntamento elettorale, ma anche di grossa valenza per la nostra Comunità nazionale.
Particolarmente importante sarà per l’Ui il rinnovo dei Consigli regionali e municipali nelle località di insediamento storico italiano. «È a livello locale – evidenzia infatti il documento – che si realizzano i diritti riconosciuti alla Cni, da parte delle intese internazionali, dall’ordinamento giuridico-costituzionale della Repubblica di Croazia, dagli statuti regionali e municipali e dai relativi atti».
Nella Risoluzione si rileva che, fin dal 1991, l’Unione italiana ha avuto uno stretto rapporto di collaborazione con la Dieta democratica istriana, partito regionalista che ha sostenuto i valori della convivenza e del dialogo interculturale, riconoscendo l’autoctonia degli italiani e promuovendone i diritti, inseriti negli Statuti comunali, cittadini e regionali in Istria. Il riferimento è a bilinguismo, partecipazione politica, educazione e istruzione, mantenimento e sviluppo della cultura e dell’identità nazionale. «Per le amministrative, l’Unione italiana invita i connazionali, nel pieno rispetto della libertà individuale di voto, di considerare di votare per quei partiti e forze politiche che storicamente hanno dimostrato di adoperarsi a favore delle minoranze nazionali».
I connazionali sono stati inoltre invitati a richiedere le schede per eleggere i vicesindaci e il vicepresidente della Regione Istria, nelle municipalità in cui tale diritto è contemplato dalle normative. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo