Uomo ucciso in Slovenia, tensioni con comunità rom. L’opposizione chiede le dimissioni del ministro dell’Interno
L'episodio è avvenuto sabato a Novo Mesto (sudest del Paese), provocando sdegno e proteste. L’opposizione chiede le dimissioni del ministro dell'interno Bostjan Poklukar

In Slovenia l'uccisione di un uomo di 48 anni da parte di un gruppo di persone di origine rom ha suscitato sdegno e proteste, riproponendo con forza la questione della sicurezza che nel Paese va avanti da tempo con accuse e polemiche.
L'opposizione è tornata a puntare il dito contro il governo, accusandolo di fallimento su tale tema e chiedendo le dimissioni del ministro dell'interno Bostjan Poklukar.
L'episodio è avvenuto sabato a Novo Mesto (sudest del Paese), quando il figlio della vittima ha telefonato al padre denunciando di essere stato pesantemente minacciato da un gruppo di persone di origine rom in un locale della città. L'uomo si è subito recato sul posto ma è stato aggredito e brutalmente picchiato. Condotto d'urgenza in ospedale, è tuttavia morto per la gravità delle ferite riportate, in particolare alla testa. La polizia ha finora arrestato un giovane di 20 anni, e non sono esclusi altri provvedimenti restrittivi.
Ferma condanna per il fatto è giunta dalla presidente slovena Natasha Pirc Musar e dal premier Robert Golob che ha convocato per domenica una seduta straordinaria del suo governo, e che si recherà personalmente a Novo Mesto. L'opposizione si è detta indignata per la presunta inazione del governo difronte a un preoccupante incremento di incidenti, provocazioni e violenze ad opera della comunità locale rom.
"Invece di difendere la popolazione, il governo protegge i criminali", ha detto un portavoce del Partito democratico sloveno (Sds, conservatore), la principale forza di opposizione dell’ex premier Janez Jansa, che ha sollecitato le dimissioni.
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