A Miramare il primo avvistamento in acque italiane del pesce scoiattolo

Micol Brusaferro

TRIESTE. Coloratissimo, grandi occhi a palla, 16 centimetri di lunghezza, intento a nuotare placidamente sotto la scogliera del castello di Miramare.

Avvistato per la prima volta in Italia, il pesce scoiattolo, segnalato prima da alcuni subacquei impegnati in un’uscita ricreativa, confermato poi dai ricercatori della riserva marina, che l’hanno individuato successivamente nel corso di alcune immersioni di monitoraggio.

La specie aliena, così viene definita, per gli esperti non è però un buon segnale.

Per il momento è stato notato un solo esemplare, immortalato con foto e video da Saul Ciriaco, ricercatore dell’Area marina protetta, che ricorda come l’arrivo di animali alieni nel golfo sia sempre «una grande incognita, non si sa mai quali conseguenze potrebbe portare, nel caso ci sia una fase di insediamento. Per ora è difficile valutare i risvolti, ma l’idea che specie di questo tipo si possano stabilire nei nostri mari è di sicuro un problema».

Golfo di Trieste, è arrivato il pesce scoiattolo

Anche se finora «del pesce scoiattolo sappiamo poco, chiamato così probabilmente per la dimensione degli occhi, simili a quelli dell’animale da cui prende il nome. Avevamo qualche informazione in più invece del pesce consiglio, un altro “alieno”, avvistato nel 2010, considerato, in quel caso, parecchio dannoso per i fondali».

Nessun allarmismo quindi per ora, ma i controlli continueranno, anche per capire se davvero il nuovo arrivato sia da solo. I primi ad averlo visto, durante un’immersione notturna, sono stati alcuni osservatori subacquei del Nordè Diving Team, Livio Poloni, Marika Colombera, Cesare Venere, e Gianni Balliana, stupiti per essersi imbattuti in quello che hanno pensato subito fosse un pesce dall’aspetto curioso. Hanno realizzato un breve filmato, inviato ai ricercatori di Miramare, che con gran sorpresa, e con preoccupazione, hanno riconosciuto l’esemplare dalle abitudini notturne, che durante il giorno si nasconde in fessure o sotto le sporgenze, per entrare in azione di notte, quando si sposta catturando soprattutto granchi e altri piccoli crostacei. È partita subito la ricerca dell’individuo, per poter avere qualche immagine che consentisse la sua certa identificazione, confermata poi dalle immagini di Ciriaco. Per scovarlo sono serviti 200 minuti di monitoraggi subacquei, con il supporto dei colleghi di Pirano e di Ogs, e a quel punto è stato provvisoriamente determinato come “Holocentrus adscensionis”.

La sua prima comparsa accertata nel Mediterraneo risale ad un avvistamento del 2016 a Malta. La riserva marina, in una nota, precisa come si tratti di una «prima osservazione non solo per l’Adriatico ma per tutte le acque costiere italiane» e di come l’ipotesi del suo “approdo” a Trieste sia legato «al trasporto marittimo: quando gli esemplari sono già da adulti, si pensa arrivino nascosti nei piccoli spazi delle chiglie delle grandi navi. D’altronde, come per il primo luogo di avvistamento del 2016, collocato tra due grandi porti con un’intensa attività marittima e navale, anche Miramare si trova in un contesto simile. Se a questo si aggiunge il fatto che quelle dell'area marina sono probabilmente le acque più monitorate e osservate del golfo, sia per scopi scientifici che divulgativi, non è strano che l’avvistamento di questa, come di altre specie aliene, sia avvenuto proprio qui».

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