A Monfalcone la festa nazionale del Primo Maggio

La scelta per la manifestazione nazionale presa a Roma dai vertici di Cgil, Cisl e Uil: già partite le richieste a Questura e Comune

Marco Ballico
Una passata edizione del Primo maggio
Una passata edizione del Primo maggio

MONFALCONE Il cantiere sul confine di Gorizia non consente di organizzare eventi. E così la soluzione diventa Monfalcone, con la sua piazza della Repubblica, davanti al municipio. «Non una seconda scelta», si affretta a precisare Alberto Monticco, segretario generale della Cisl Fvg, nel confermare che la città dei cantieri è stata indicata dal livello confederale nazionale quale sede della manifestazione principale dei sindacati il prossimo Primo maggio, Festa del lavoro.

Il tema chiave

Il titolo va ancora definito, ma è certo che il tema chiave sarà l’Europa, a poche settimane, tra l’altro, dal rinnovo dell’Europarlamento in programma l’8 e 9 giugno. Si è deciso tutto negli ultimi giorni. All’inizio della settimana a Roma Cgil, Cisl e Uil, con i segretari Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, avevano pensato che, dopo Potenza 2023, si potesse ritornare a Gorizia vent’anni dopo. Nel 2004 il Primo maggio fu dedicato all’allargamento, contestualmente all’ingresso nella comunità di dieci nuovi Paesi, in gran parte dell’Est. Pace, diritti, lavoro nell’Europa che cambia furono i temi al centro della giornata in quella piazza, ribattezzata Transalpina, lungo la quale correva il confine fra due Stati. Un muro politico, ideologico, economico, emozionale, fino alla mezzanotte del 30 aprile, quando dopo i discorsi ufficiali, sotto la pioggia, l’allora presidente della Commissione europea Romano Prodi “picconò” l’ultimo mattone che separava le due città tra Italia e Slovenia.

Il piano alternativo

Quella stessa piazza, però, è oggi oggetto di lavori di ristrutturazione, uno degli interventi più importanti all'interno del cosiddetto ECoC District che diventerà la sede principale degli eventi della Capitale europea della cultura 2025 Nova Gorica-Gorizia. E dunque si è dovuto trovare un piano alternativo, con scelta caduta senza troppi dubbi su Monfalcone, tanto che a stretto giro è subito partita, giovedì 21 marzo, la richiesta di pubblica manifestazione indirizzata dai segretari generali regionali Michele Piga (Cgil), Monticco (Cisl) e Matteo Zorn (Uil) al questore di Gorizia Luigi di Ruscio e al sindaco Anna Cisint. «La piazza della Repubblica – si legge nell’istanza – viene ritenuta la più consona. L’allestimento dovrebbe avvenire qualche giorno prima dell’1° maggio e il giorno seguente gli spazi verranno liberati. Fiduciosi che nulla osti affinché si possa dare seguito a questo prestigioso evento – è la conclusione di Piga, Monticco e Zorn –, restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti».

Attesi i leader nazionali

I segretari, pur prudenti nell’attesa del via libera delle autorità, confermano il percorso che ha portato all’indicazione nazionale della provincia di Gorizia come più adatta a un Primo maggio 2024 «che avrà al centro i temi dell’Europa, del lavoro, dell’integrazione, dei diritti». Sono attesi i leader nazionali del sindacato. Per Piga «si tratta di una grande occasione per il movimento sindacale e per il nostro territorio di mettere al centro le grandi sfide che abbiamo davanti, a partire dalle questioni dell’Europa e della pace».

Il collega Monticco svela il cambio di rotta Gorizia-Monfalcone, ribadendo che la scelta finale non è un piano B. «L’importanza industriale della città e la posizione geografica che consente di restare nella provincia in cui si organizzò la straordinaria manifestazione di vent’anni fa per la caduta dei confini stanno alla base di un’investitura che valorizza la regione – spiega il segretario della Cisl Fvg – e rilancia tematiche di lettura europea: lavoro, salario, sicurezza, integrazione».

Corteo o manifestazione

«Sarà il riconoscimento al territorio, oltre che un momento di festa e di riflessione sulle criticità che attraversano il lavoro, prima tra tutte la sicurezza», aggiunge Matteo Zorn, segretario della Uil Fvg. Sarà il questore a stabilire se ci sarà un corteo o se ci si ritroverà solo in piazza della Repubblica. Andrà poi autorizzata anche la capienza, che i sindacati vorrebbero attorno alle 2.500 unità.

Di Ruscio, per adesso, non entra più di tanto nel merito: «Il mio via libera? Perché non dovrebbe esserci? Siamo in una fase interlocutoria, ma non vedo alcun tipo di problematica».

Il sindaco Cisint applaude la scelta: «Sono orgogliosa che Monfalcone venga riconosciuta come centrale per il lavoro, un credo che è per noi di anima e di cuore. Lo perseguiamo con il grande sacrificio delle persone, penso in particolare ai troppi morti di amianto, e cercando di valorizzare il lavoro pur tra le tante difficoltà prodotte dall’utilizzo spesso esagerato del subappalto».

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