A remi da Venezia a Trieste (e ritorno)

Venezia-Trieste e ritorno. Oltre 300 chilometri, a forza di braccia, vogando alla veneta (in piedi), attraverso le lagune e la rete di canali che si dipana all’interno della costa, e un tratto finale in mare aperto. Sei atleti del Gruppo 3 Archi, società remiera di Venezia, a bordo di una caorlina (imbarcazione tipica, in passato usata per il trasporto di merci) hanno raggiunto ieri, poco dopo le 13, piazza dell’Unità, completando così la prima metà del tragitto.
Ivan Costantini (capovoga, che oltre a vogare decide la rotta), Antonio Penzo, Marco Rugliancich, Nadim Chidiac (veneziano di origine libanese), Sebastiano Graziussi e Gianfranco Costantini - un equipaggio di età compresaa fra i 37 e i 65 anni - hanno coperto la prima metà del percorso in tre giorni, partendo sabato scorso da Venezia e facendo tappa a Caorle e a Lignano, attraverso paesaggi idilliaci e poco frequentati.
Ieri hanno lasciato di buon’ora Grado, dove sono stati ospitati dalla società “Voga Grado”, hanno percorso i canali della laguna e sono usciti nel golfo a Punta Sdobba. Prima delle 12 erano già a Grignano, dove hanno fatto l’ultima sosta prima di arrivare in città, sbarcando dopo le 13 davanti a piazza dell’Unità. A quell’ora l’appetito si faceva sentire, e così i sei vogatori hanno fatto tappa da “Pepi S’ciavo”. Tornati a bordo, hanno poi raggiunto la Canottieri Saturnia, dove la caorlina è rimasta durante la notte. Stamane, tempo permettendo, iniziano il percorso di ritorno.
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