Giovani velisti derubati mentre sono al ristorante
La razzia a Vigonza, nel Padovano. Il gruppo arrivava da Genova. Ripulito un furgone, spariti zaini, pc e tablet, attrezzatura sportiva e vari portafogli. Gli atleti stavano raggiungendo Trieste

Amara esperienza a Vigonza per i giovani velisti dell’associazione sportiva dilettantistica Circolo Vele Vernazzolesi di Genova.
Nel loro viaggio da Genova a Trieste per partecipare all’ultima tappa della Coppa Italia 420, terza regata nazionale 470, avevano programmato di fermarsi a metà strada. Così mercoledì sera verso le 21 erano arrivati a Vigonza, fermandosi a Busa per cenare in un ristorante di via Padova.
Il gruppo di sportivi – sedici velisti tra i 15 e 17 anni e due accompagnatori – era partito la mattina del 30 aprile con due furgoni e due carrelli su cui avevano caricato i loro mezzi di gara. Usciti a Padova est, i due furgoni si erano diretti a Busa.
Uno dei due era arrivato per primo parcheggiando a poca distanza dal ristorante prenotato e tutti gli occupanti si erano affrettati ad entrare nel locale. Poco più di cinque minuti dopo è arrivato il secondo furgone con il resto del gruppo e si è scoperto che in quel brevissimo lasso di tempo qualcuno aveva infranto il finestrino del primo furgone rubando quasi tutto ciò che vi era stato lasciato all’interno.
Tanta la rabbia e la frustrazione dei giovanissimi, che si sono trovati a gestire una situazione sgradevolissima.
«Siamo rimasti increduli e sconcertati, una cosa del genere non ci era mai capitata», racconta Piet
r o Canepa, l’accompagnatore del primo gruppo. «Abbiamo subito chiamato il 112, ma ci hanno consigliatori presentare denuncia quanto prima».Il bottino è stato consistente, per un valore di circa 10 mila euro: i ladri sono riusciti a rubare 10 zaini contente effetti personali e capi di vestiario civile e sportivo, 2 pc, 5 tablet, attrezzature sportive quali orologi e bussole per le regate, 5 portafogli con documenti di ragazze minorenni contenenti anche denaro contante, libri e quaderni alcuni studenti. Il gruppo ha tentato un po’ un azzardo.
«Grazie ai tablet li abbiamo localizzati prima via Renato Simoni, poi in via Vigonovese e infine in Lungargine San Lazzaro. Abbiamo anche provato a seguirli però avevamo paura di trovare a confrontarci con dei malviventi e abbiamo desistito. Però non è stato piacevole, rimarrà un brutto ricordo».
Per uscire in barca a Trieste il gruppo ha dovuto comprare il minimo indispensabile a gareggiare, compresi un paio di vestiti in neoprene, da barca. Prima di ripartire da Vigonza hanno lanciato un appello: se qualcuno ritrovasse libri, quaderni, documenti abbandonati vicino a bidoni o gettati nei fossi di portarli ai carabinieri o alla polizia locale.
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