A scuola di differenze “La cicala e la formica” raccontata in 19 lingue

È giunto a conclusione il progetto interculturale “Conoscere, condividere, rispettando le differenze”, finanziato dalla Regione Fvg, e con esso, i laboratori “Favole interattive multilingue”, che...

È giunto a conclusione il progetto interculturale “Conoscere, condividere, rispettando le differenze”, finanziato dalla Regione Fvg, e con esso, i laboratori “Favole interattive multilingue”, che hanno coinvolto la gran parte delle scuole primarie di Trieste. Ventisei i mediatori culturali coinvolti. «In realtà non siamo nuovi ad esperienze di questo genere – ha affermato Bojana Pavicevic, presidente dell’associazione di mediatori culturali Interethnos, capofila del progetto – in quanto da diversi anni ci occupiamo di mediazione culturale in vari istituti scolastici della città. Ci conforta molto anche il fatto che le insegnanti coordinatrici dei vari plessi abbiano apprezzato i laboratori tanto da chiederci di ripetere l’esperienza» .

L’obiettivo finale dei laboratori è stato quello di coinvolgere tutte le classi partecipanti in questa mescolanza di suoni, propria delle diverse lingue, a cui intrinsecamente i bambini sono comunque sono abituati. Arricchendo la storia con finali differenti. «L’idea – spiega Ivana Janjatovic, mediatrice culturale di Interethnos e coordinatrice dei laboratori – è partita da un progetto simile realizzato qualche anno fa, che abbiamo sviluppato su scala più ampia. Abbiamo scelto una favola conosciuta in molti paesi, “La cicala e la formica” e l’abbiamo tradotta in 19 lingue (russo, macedone, serbo, rumeno, albanese, turco, francese, inglese, spagnolo, tedesco, wolof, ungherese, pashto, hindi, bengalese, curdo, arabo, cinese e sloveno). Sono stati coinvolti 8 Istituti Comprensivi con 11 scuole primarie, per un totale di 33 incontri. Facendo un calcolo approssimativo, posso affermare che circa 700 bimbi, italiani e stranieri, hanno partecipato al laboratori» .

«Parlando a nome di tutte le mie colleghe e colleghi – prosegue Seval Esma Yurt, mediatrice culturale anch’essa coordinatrice dei laboratori – posso dire che dappertutto siamo stati accolti con calore ed entusiasmo e che i bambini sono stati davvero i migliori ascoltatori e collaboratori che ci potessimo aspettare» . –

L. P.

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