«A Trieste un registro per la bigenitorialità»

Mozione di Fratelli d’Italia e Lega. Ma l’assessore frena: «Fare attenzione alle norme sulla privacy»
Di Pierpaolo Pitich
44560404 - confused child with broken paper family, family problems, divorce, custody battle, suffer concept
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Favorire l’esercizio del diritto-dovere del genitore separato, divorziato o non più convivente, anche se non affidatario, a partecipare a tutte le vicende che interessano la vita e l’educazione dei figli, anche e soprattutto nell’interesse di questi ultimi. Sono i principi ispiratori del registro per la bigenitorialità la cui istituzione è stata chiesta all’amministrazione comunale nella mozione presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli e Salvatore Porro nella seduta della I Commissione consiliare presieduta da Antonio Lippolis (Lega Nord).

«Si tratta di un registro che va nell’ottica del diritto del minore ad avere un rapporto continuativo e completo con entrambi i genitori e parimenti il diritto di questi ultimi ad occuparsi del figlio» ha spiegato Giacomelli. «In questo modo, con l’iscrizione del minore nel registro, ci sarà la domiciliarità in entrambe le residenze dei genitori che potranno dunque essere a conoscenza di tutte le documentazioni riguardanti il figlio. Un tema importante e sentito che alcuni Comuni in Italia, come Verona e Bolzano, hanno già affrontato imboccando un percorso innovativo». Per Laura Famulari (Pd) «serve però una maggiore riflessione su alcuni aspetti del documento, per evitare il rischio che aumentino i conflitti familiari a danno dei minori».

L’assessore competente Michele Lobianco e gli uffici amministrativi, pur valutando positivamente l’iniziativa, hanno evidenziato le difficoltà di carattere tecnico in quanto «vi sono degli aspetti che vanno ricalibrati perché potrebbero cozzare con una serie di normative sul fronte della privacy». Presenti in aula anche i rappresentanti delle associazioni di madri e padri separati. Per Pierpaolo Bagatto, il primo ad affrontare la questione in città, «l’iniziativa va proprio nella direzione di eliminare i conflitti familiari e di una maggiore tutela per i minori», mentre per Paolo Falconer, presidente dell’Associazione mamme e papà separati Fvg, «il punto focale è proprio quello della collaborazione tra genitori in mancanza della quale i figli rischiano di avere dei problemi».

Spazio poi alla mozione presentata dal M5S che impegna sindaco e giunta ad applicare la legge nazionale contro gli sprechi alimentari «sensibilizzando sul tema le realtà del territorio, supermercati, mense, ristoranti, e coinvolgendo le associazioni di volontariato già attive agevolando l’individuazione di spazi operativi dove smistare le derrate raccolte prima della distribuzione e studiando un sistema di agevolazione sulla Tari per le aziende che donano i prodotti come previsto dalla legge. Così si aiutano le famiglie - hanno evidenziato i consiglieri pentastellati Alessandro Imbriani e Gianrossano Giannini -, l’amministrazione comunale che andrebbe a risparmiare sui costi di smaltimento dell’invenduto, e le aziende».

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