A Visintin il premio “San Giuseppe”

Nato nel 1935 da una storica famiglia di Vermegliano, all’ètà di 13 anni Donato Visintin inizia a lavorare con il papà, nonni e zii, tutti muratori, che in quel periodo realizzarono molte abitazioni del rione. Lavora come dipendente fino al 1960, poi si mette in proprio come artigiano edile, collaborando fra l’altro alla realizzazione dell'acquedotto comunale e di vari fabbricati e abitazioni.

Nel corso degli anni si applica con competenza e maestria alla lavorazione del marmo, specializzandosi nei rivestimenti e nella posa di scale. La passione di Donato, fin dalla giovinezza, si è concentrata nello studio e nella costruzione di caminetti, mettendo in atto particolare maestria e fantasia. Dalla sua inventiva e dalle sue mani hanno preso vita oltre 250 manufatti che ancora oggi abbelliscono salotti e taverne delle abitazioni della regione.

Grazie alla tenacia e alla dedizione, Donato Visintin ha dedicato oltre cinquant'anni al lavoro, che gli hanno permesso di realizzare anche il suo sogno, coltivato sin da ragazzo: costruire artistici caminetti. Un pregio in più, che si accompagna al culto dell’amicizia e della fraternità, all’attenzione per gli altri e all’amore per le cose belle.

Nella chiesa di San Lorenzo il parroco, don Renzo Boscarol, ha celebrato l’eucarestia, presenti il festeggiato, i familiari e le autorità. Il coro Grion ha accompagnato la liturgia eseguendo alcuni brani di musica sacra. Nell’omelia il celebrante ha messo in risalto le tre immagini che meglio definiscono la personalità del santo, al quale la comunità ronchese dedica un altare: la fede, l’operosità e la custodia. E’ toccato infine al presidente Fiorenzo Boscarol illustrare il significato del premio e leggere la motivazione, mettendo in risalto le ragioni per cui da oltre trent’anni viene consegnato agli artigiani ronchesi.

(lu.pe.)