Abusi su minore, Sessa tace dal giudice

Si avvale della facoltà di non rispondere il gestore di “Trieste Oggi”, accusato di violenza ai danni di uno stagista di 15 anni
Di Corrado Barbacini
Silvano Trieste 29/08/2009 Controlli in Stazione da parte della Polfer
Silvano Trieste 29/08/2009 Controlli in Stazione da parte della Polfer

Non una parola sulle attenzioni particolari nei confronti di un ragazzo di 15 anni, affetto da problematiche a livello cognitivo, che frequentava uno stage dedicato alla grafica con il computer. Non una parola sui tentativi di fare sesso che hanno sconvolto il giovane ospite al quale faceva vedere anche dei film porno per “scaldarlo”. Andrea Sessa, 36 anni, l'editore che gestisce l’emittente “Trieste oggi” e recentemente ha rilanciato Teleantenna, colpito da un ordine di custodia cautelare richiesto dal pm Giorgio Milillo per violenza sessuale, è rimasto zitto davanti al gip Laura Barresi. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, una facoltà che gli è concessa dal Codice. Con Sessa nell’ufficio del giudice Barresi che ha condotto l’interrogatorio, durato poche decine di minuti, era presente il difensore, l’avvocato Stefano Alunni Barbarossa che non ha voluto, al termine, rilasciare alcuna dichiarazione.

A mettere nei guai l’editore televisivo sono state, qualche mese fa, le confidenze che il minore, sconvolto, aveva fatto ad alcuni amici riferendo loro degli incontri intimi e degli approcci ai quali non era stato in grado di dire di no. Si tratta di accuse gravissime soprattutto perché riferite a un minorenne problematico, assistito da tempo da una psicologa, sulle quali lo stesso giudice aveva in un primo momento avanzato qualche perplessità, rigettando la richiesta del pm Milillo. Poi gli investigatori della Squadra mobile hanno effettuato altri accertamenti trovando nuovi riscontri: e alla fine è scattato l’arresto. Il racconto della vittima è agghiacciante. Ha riferito, così emerge dagli atti, in modo semplice e chiaro i suoi disperati tentativi di sottrarsi alle attenzioni di Sessa. Che non gli dava tregua ogni volta che andava nella sede della televisione. Dalle indagini è emerso che i primi approcci con il minorenne erano avvenuti appunto pochi mesi fa all’interno dello studio televisivo deserto, quando non c’era nessun addetto: solo Sessa e il giovanissimo stagista che, in una nota della Questura, viende definito «particolarmente vulnerabile per il suo stato psicofisico». Atmosfera soffusa, luci basse e telecamere. Insomma, l’editore lo convocava quando nello studio non c'era nessuno e poi approfittava di lui, così emerge dalle indagini coordinate dal pm Milillo. Secondo il giudice Barresi, che si è riservata una decisione riguardo la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, sussiste un pericolo concreto che Sessa possa riprovarci. Gli approcci, emerge ancora dal provvedimento, si sono interrotti solo perché la vittima non si è presentata più allo stage. Ma è anche venuto fuori un altro elemento inquietante: Sessa era solito provarci, tastare il terreno per verificare la possibilità di vincere le resistenze delle sue vittime. Ed è in questa direzione che proseguono le indagini.

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