Accessi in aumento al Pronto soccorso di Gorizia, ampliamento fermo al palo
Sfiorati i 30 mila pazienti presi in carico. Dati cresciuti del 10% rispetto al 2023. L’allarme dei sindacati: «Urgente dare attuazione al progetto da 4,9 milioni»

La pressione sul Pronto soccorso aumenta, anche a Gorizia. Nei primi cinque mesi dell’anno gli accessi sono aumentati del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024, che si è chiuso con 25.040 accessi, a loro volta in aumento del 5% sul 2023. Se il trend fosse confermato, a fine anno rischia di tradursi in 1.252 ingressi in più. Dati che viaggiano in parallelo con quelli relativi ai residenti, seimila in città, che sono privi di un medico di medicina generale e devono ricorrere a uno dei quattro Ambulatori sperimentali di assistenza primaria attivati, cui se ne affiancano altri tre per i cittadini di Cormons, Mariano, Medea.
Il progetto da 4,850 milioni di ampliamento degli spazi dedicati al servizio di emergenza è però ancora al palo. Nel corso dell’estate il Pronto soccorso dell’ospedale sarà interessato da una serie di interventi. Si tratta però solo di una tranche del progetto di ristrutturazione da 4,850, ancora in fase di valutazione da parte della Regione. È quanto indica Asugi nell’atto con cui approva il progetto esecutivo di una prima fase di «interventi minimali, capaci comunque di elevare il grado di sicurezza in regime pandemico». L’operazione è stata concordata con la Regione, anche perché gli obiettivi previsti dal decreto legge 34 del 2020, sulla riorganizzazione della rete ospedaliera per renderla adeguata agli eventi pandemici, «devono trovare conclusione entro il 2025». Di fatto, per step, per non incidere sull’operatività del Pronto soccorso, si procederà all’unione di due box (codice bianco e verde) in uno (codice rosso), migliorando la risposta sinergica sanitaria sul paziente, e alla ristrutturazione prioritariamente impiantistica delle attuali quattro stanze dedicate all’Osservazione breve intensiva-medicina d’urgenza. In questo caso si prevede la messa in opera di un impianto modulabile a pressione positiva o negativa, a seconda della patologia del degente ospitata. Il costo complessivo del primo intervento è di 43 mila euro e del secondo di 496 mila euro, comprendente anche nuovi monitori (60 mila euro).
Uil Fpl e Nursind ribadiscono però con forza la necessità, «non più rinviabile», di attuare in tempi brevi l’intero progetto di potenziamento del Pronto soccorso di Gorizia, che, rilevano, nel 2024 ha gestito anche tremila osservazioni per trattamento clinico e un ulteriore incremento dei ricoveri d’urgenza in medicina, dettati anche per il 20% dall’arrivo di pazienti dalle unità assistenziali delle strutture aziendali di Gorizia Monfalcone e Trieste. «Si tratta di un’opera strategica per l’intero territorio isontino – affermano il segretario regionale della Uil Fpl Stefano Bressan e il segretario regionale del Nursind Luca Petruz –, non solo dal punto di vista strutturale e clinico, ma anche e soprattutto sotto il profilo della dignità del paziente e della qualità del lavoro degli operatori sanitari. L’attuale configurazione del Pronto soccorso, sebbene gestita con grande professionalità da parte del personale sanitario, risulta inadeguata rispetto agli standard organizzativi, clinici e assistenziali richiesti oggi da una moderna medicina d’urgenza».
L’ampliamento è urgente per le due organizzazioni sindacali perché l’intervento consentirebbe di distinguere chiaramente i flussi di pazienti in base alla tipologia clinica (infettivi/non infettivi, codice rosso, verde), «come richiesto anche dalle nuove normative in materia di gestione pandemica» e per garantire comfort e privacy. L’uso di materiali, cromie, arredi adatti permetterebbe di favorire «il contenimento dello stress e dell’ansia nei pazienti, migliorando i tempi di permanenza e la qualità dell’intero percorso». In ballo c’è, per Uil Fpl e Nursind, anche il benessere psicofisico degli operatori. «Non si tratta di un semplice intervento edilizio, ma di una scelta strategica di sistema che guarda al futuro della sanità pubblica nel nostro territorio», sottolineano Bressan e Petruz. Uil Fpl e Nursind chiedono quindi con urgenza «il pieno finanziamento dell’intervento nella sua versione completa, la calendarizzazione immediata delle fasi realizzative e l’apertura di un confronto con le parti sociali per monitorare tempi e modalità di attuazione». —
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