Addio a Livio Pierobon, anima di Panzano

Se ne va davvero, stavolta, un pezzo di Panzano. Dopo una breve malattia, alla soglia dei 93 anni, è venuto a mancare Livio Pierobon, croce al Merito di Guerra, elettricista ormai da decenni in pensione, sagrestano, aclista ed ex consigliere comunale. Per una vita ha trascorso l’esistenza nella medesima casa di via Marco Polo - la strada delle famiglie storiche del rione operaio - e ancora a novant’anni soleva frequentare e cantare messa alla Marcelliana. Molti lo ricordano per l’animo gioioso e sempre prodigo verso il prossimo.
La sua scomparsa, avvenuta in un letto dell’ospedale San Polo dove si trovava ricoverato, lascia Panzano profondamente triste, come rileva l’ex presidente dell’associazione di quartiere ed ex consigliere comunale Lucio Zorzetti. I funerali si celebreranno giovedì.
Livio Pierobon, imparentato anche con don Renzo Boscarol, parroco di Ronchi, era nato a Monfalcone il 25 ottobre 1923, settimo figlio di quattro fratelli e due sorelle. Visse in gioventù il dramma della guerra, arruolato per più di tre anni (dal 1943 al 1946) e assegnato all’equipaggio dell’incrociatore Duca degli Abruzzi. Fu insignito della croce al Merito di Guerra. Di carattere vivace e spontaneo frequentò varie associazioni di volontariato. Aclista sin dal 1947, lo si può oggi considerare un vero e proprio “figlio” della Marcelliana, ma negli anni ’80 fu anche collaboratore e sagrestano della parrocchia del Duomo di Sant’Ambrogio. Stimato e competente lavoratore nei cantieri navali di Panzano, Livio Pierobon era un esperto di impianti elettrici. Per lui, la corrente non aveva misteri. E come ricorda Zorzetti, «era solito nel dopolavoro aiutare le famiglie del quartiere, con la sua perizia, a rimodernare i collegamenti». «Mi dispiace molto - prosegue - perché ogni persona di una certa età che viene a mancare lascia un vuoto a Panzano. Coi nuovi insediamenti abitativi c’è spesso troppa distanza rispetto a quello ch’è stato il nostro vissuto. Questa scomparsa causa una sofferenza diffusa: difficilmente la sua figura potrà essere rimpiazzata». A fine anni ’50 Pierobon rivestì anche l’incarico di consigliere comunale; in ambito sociale, fu donatore di sangue premiato col distintivo d’oro e fiero Cavaliere al merito della Repubblica.
Era anche una persona che amava il sorriso. Per alcuni anni contribuì all’allestimento del carro carnevalesco del Borgo San Michele: gli piaceva la compagnia che sapeva allietare con barzellette e canti. Vedovo di Luisa, spirata nel 1999, ebbe quattro figli, tra cui Giordano scomparso prematuramente nel ’56 a 22 mesi. Oggi lascia gli altri tre, Annamaria, Egidio e Alessandro, sette nipoti e un pronipote. I funerali di Pierobon si svolgeranno giovedì alle 11 alla Marcelliana, dove il feretro sarà esposto dalle 9.15. Al termine della messa la salma proseguirà sarà cremata. (t.c.)
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