Addio al posto in fabbrica. Torna di moda l’agricoltura

TRIESTE. Cresce leggermente l'occupazione nei settori dell'agricoltura e dei servizi mentre l'industria subisce un calo significativo. È il principale dato che emerge dalla lettura della sezione “Lavoro” dell'annuario statistico 2013 dell'Istat. Il paragone fra l'edizione corrente (che riporta dati del 2012) e quella precedente consente di fotografare l'andamento dell'occupazione in regione durante questi anni di crisi protratta. Aumentano anche le persone in cerca di occupazione, soprattutto fra le donne.
Il sistema lavoro
Nel 2012 gli occupati del Fvg erano 507mila su una popolazione residente di oltre un milione e 220mila abitanti. Di questi, 11mila lavoravano nel settore dell'agricoltura, 167mila in ambito industriale, 328mila nei servizi. Mentre rispetto al 2011 l'agricoltura e i servizi hanno aumentato il numero di occupati rispettivamente di una e due migliaia, l'industria ha registrato un forte calo: nel 2011 i lavoratori in fabbrica erano 175mila, ben 8mila in più rispetto al 2012. Inevitabile conseguenza delle difficoltà ormai prolungate del settore industriale italiano. L'aumento dell'agricoltura è l'unica anomalia del quadro regionale rispetto a quello nazionale, che il rapporto Istat descrive nei termini seguenti: «In termini settoriali, nel 2012 l’agricoltura registra una lieve flessione rispetto a un anno prima (-0,2%), a sintesi della riduzione della componente indipendente e della crescita di quella alle dipendenze. Decisamente più sostenuta, sia tra i dipendenti sia tra gli indipendenti la contrazione della base occupazionale nell’industria in senso stretto (-1,8%, pari a – 83mila unità) e nelle costruzioni (- 5,0%, pari a -93mila unità)».
In cerca di occupazione
Nel 2012 erano 37mila le persone in cerca di occupazione nel Fvg. Un aumento non indifferente rispetto all'anno precedente, quando a non aver ancora trovato lavoro erano circa 28mila persone. I disoccupati erano (e sono ancora, presumibilmente) in maggior parte donne: 20mila. È interessante rilevare come la differenza fra sessi scompaia quando si prendono in considerazione le persone in cerca di lavoro con esperienza: erano 31mila, di cui 50% maschi e donne. Il rapporto muta tra i nuovi immessi nel mercato: le persone senza esperienza erano in totale 6mila, di cui 2mila maschi e 4mila femmine. Anche nel 2011, pur con numeri più bassi, i rapporti si strutturavano in base alle stesse percentuali. A livello nazionale l'annuario Istat disegna un sostenuto incremento del numero di persone in cerca di occupazione che accompagna il peggioramento del quadro occupazionale, con un aumento su base annua del 30,2% (636mila persone in più). In Italia, scrivono i rilevatori, «il numero complessivo dei disoccupati sale a 2 milioni 744 mila unità, il livello più elevato dal 1977. La crescita tendenziale della disoccupazione coinvolge sia gli uomini (31,8% pari a + 355mila unità) sia le donne (+28,3%, pari a 281 mila unità in più) e interessa sia chi ha già avuto esperienze di lavoro sia chi è alla ricerca del primo impiego». Come riflette anche il dato del Fvg, «oltre la metà dell’incremento dei disoccupati riguarda gli ex-occupati, vale a dire coloro che hanno perso la precedente occupazione (36,1 %, pari a 367mila disoccupati in più)».
I part-time
Gli occupati a tempo parziale erano 80mila nel 2012, 3mila in più rispetto al 2011 (77mila). Grandissimo in questo genere di rapporto lavorativo è il predominio femminile: 65mila donne e 12mila gli uomini. In generale in tutta l'Italia si riscontra un forte squilibrio per cui a lavorare a part time sono soprattutto le donne: il Friuli Venezia Giulia non fa eccezione.
Tempo determinato
Il contratto a tempo determinato, si sa, è ormai una sorta di garanzia (spesso poco gradita) per tutti i nuovi assunti italiani: in Fvg nel 2012 i dipendenti a carattere temporaneo erano 47mila, di cui 24mila femmine e 23mila maschi. Anche i precari hanno subito un calo rispetto all'anno precedente, quando ammontavano a quota 51mila. Nel complesso anche il Friuli Venezia Giulia, pur con le sue piccole proporzioni, rispecchia fedelmente la posizione delle regioni del Nordest del quadro italiano.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo