Adriafer in liquidazione, Zanzottera lascia

Maretta in casa Adriafer: si è infatti dimesso nei giorni scorsi Ampelio Zanzottera, da pochi mesi incaricato di liquidare la società dopo la decisione, presa dall’Autorità portuale, di creare la Servizi ferroviari porto di Trieste.
Era la fine dello scorso febbraio quando la presidente dell’Authority Marina Monassi decise di chiudere la partita Adriafer “licenziando” l'allora l'amministratore delegato Franco Gropaiz e affidando a Zanzottera, che siede nel Comitato portuale in qualità di rappresentante degli imprenditori operanti nello scalo, la liquidazione della società.
In quella occasione si era parlato di “scelta obbligata” perché la srl aveva mandato a registro già tre bilanci consecutivi in rosso e quindi, a norma di legge, non poteva essere ricapitalizzata. In ballo c'era però l'operatività interna della rete ferroviaria portuale – della quale si occupa Adriafer – e di 26 posti di lavoro. A questo proposito erano state date rassicurazioni in merito alla salvaguardia occupazionale, anche perché i servizi erano stati garantiti con la creazione di una nuova società, appunto la “Servizi ferroviari porto di Trieste”, con un capitale sociale di centomila euro. Sull'argomento - va ricordato - si erano registrate posizioni diverse anche in ambito sindacale, tra quanti pretendevano maggiori approfondimenti e quanti invece lamentavano gli errori di gestione della società.
Ampelio Zanzottera aveva accettato allora l'incarico di liquidatore Adriafer e con esso una bella gatta da pelare. «Mi è stato affidato il compito di rimettere in sesto conti e operatività, per poi poter procedere a un'eventuale cessione. Ho anche il mandato – aveva detto Zanzottera - di salvaguardare tutti i 26 posti di lavoro (16 dipendenti e 10 distaccati dall'Authority, ndr)». «Ma il futuro di Adriafer – aveva aggiunto il neo liquidatore - non è detto che debba sempre essere in perdita, soltanto le condizioni di mercato e il mancato rinnovo di una convenzione delle Ferrovie hanno fatto precipitare la situazione».
Oggi, invece, Zanzottera non commenta le proprie dimissioni anche se i bene informati raccontano di evidenti dissidi con l'Autorità portuale e anche di una seduta del consiglio di amministrazione abbastanza pesante.
Pare che i dissidi siano sorti in merito all'effettivo ammontare del debito, in un primo momento stimato in una cifra di circa 800mila euro. Da questo buco di bilancio Zanzottera aveva l’incarico di ripartire con l’obiettivo di ripianare il deficit o almeno di ridurlo, prima di trovare qualche privato pronto a rilevare la società, controllata al 100% dall'Autorità portuale.
Ora al suo posto la presidente Monassi ha collocato il segretario generale facente funzioni dell'Authority, Walter Sinigaglia, mentre della parte commerciale – e quindi della vendita ai provati – dovrebbe occuparsi un altro funzionario della stessa Autorità portuale, Antonio Gurrieri.
L'operatività di Adriafer, assolutamente necessaria al funzionamento dello scalo, sarà gestita da Paolo Bani, anch'esso dipendente dell'Authority.
(r.c.)
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