Affitti dei negozi troppo elevati Ecco il piano per ridurre l’Imu

Imu più leggera. E limitazione della durata dei contratti. Questi i cardini del patto siglato dal Comune con Confedilizia Gorizia. Obiettivo? Arrivare all’auspicato calo dell’ammontare degli affitti dei fori commerciali.
Da qualche anno, infatti, i centri storici delle città italiane (e Gorizia non si sottrae alla regola) stanno assistendo alla chiusura progressiva di negozi, spesso anche storici. Un fenomeno dovuto a molteplici cause, in primis ai cambiamenti delle modalità di acquisto da parte della clientela che, sempre più spesso rivolge la sua attenzione all’offerta online, come denunciato più volte dal presidente provinciale di Confcommercio, Gianluca Madriz. E proprio in momenti difficili come quello attuale appare quanto mai necessario cercare interventi di sostegno alla rete commerciale tradizionale cittadina per evitare che possa ulteriormente aggravarsi una situazione già critica. Concetto su cui si sono ritrovati completamente d’accordo il sindaco Rodolfo Ziberna e il presidente di Confedilizia Carlo del Torre. Si sono confrontati in quello che è stato «un proficuo incontro» e hanno deciso di unire le forze per affrontare almeno uno dei problemi che portano ad accrescere il numero delle vetrine spente: quello del caro-affitti, denunciato con forza anche sulle pagine de “Il Piccolo”.
Durante il vertice, svoltosi in municipio, è stato ribadito da del Torre che il problema di fondo, che induce i proprietari a tenere il negozio sfitto, è il fatto che, secondo la legge attuale, i contratti devono valere non meno di 6 anni rinnovabili automaticamente a 12. Un periodo di tempo eccessivo che porta i proprietari a non prendere in considerazione canoni bassi e a evitare di concedere in locazione nel caso in cui non si trovi un affittuario disposto a pagare quanto richiesto. Un cane che si morde la coda. «Ci troviamo di fronte a una legge varata negli anni ’70 – lamenta del Torre – quando la situazione immobiliare era completamente diversa. Oggi questa normativa rappresenta un freno per il mercato degli affitti commerciali».
Ziberna ha replicato che tale situazione «finisce per penalizzare tutti, ovvero i proprietari, i potenziali affittuari e, alla fine, la città stessa che rischia di trovarsi con un numero sempre maggiore di locali vuoti». E ha confermato l’intenzione di seguire più strade: sensibilizzare il governo affinché metta mano a una legge che non rispetta più la realtà del mercato immobiliare italiano e, nell’immediato insieme a Confedilizia, cercare possibili interventi che, in qualche modo, possano sbloccare la situazione. Così, a breve, verrà convocato un tavolo con Confcommercio per sondare la possibilità, com’è stato fatto in altre città (Pisa e Udine) di trovare una formula per attivare contratti con una durata inferiore a quanto previsto che prevedano canoni d’affitto concordati e, contestualmente, premiare questa disponibilità attraverso un intervento sull’Imu.
«Per rilanciare il centro cittadino, stiamo intervenendo su più fronti – la conclusione del sindaco –: dalla moltiplicazione degli eventi a una maggior tolleranza su orari e musica. Ma è importante affrontare anche la questione degli affitti cercando di comprendere le esigenze di tutte le parti in causa. E anche si questo fronte diventa fondamentale procedere uniti perché solo così si riuscirà a trovare soluzioni condivise». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo