Affitti non pagati al “Sinigaglia” Al via il recupero dei crediti

Francesco Fain
Sono in tre. E, nonostante i solleciti di rito da parte del Comune, hanno continuato a non pagare i canoni di concessione degli alloggi del complesso residenziale denominato “Centro anziani Sinigaglia” di via Faidutti. Ed è così che la giunta, in una delle sue ultime sedute, ha dato il mandato di rappresentanza e difesa dell’ente all’avvocato comunale Stefano Piccoli. In pratica, partirà un’azione legale per andare a recuperare gli incassi mai percepiti. «Si tratta di qualche migliaia di euro», fa sapere Piccoli che altro non aggiunge, essendoci di mezzo la normativa sulla privacy. Anche la delibera, per definizione pubblica e consultabile da tutti, omette nomi e iniziali limitandosi ad attribuire dei codici alfanumerici (nella fattispecie A022, A023 e A024) per indicare gli inquilini morosi.
Il Sinigaglia, infatti, è di proprietà del Comune di Gorizia. È composto da 52 alloggi che vengono assegnati secondo la procedura e i criteri disciplinati con apposito regolamento del Consiglio comunale, oggetto di modifiche nel corso del tempo. Tale regolamento prevede che, a fronte della concessione, l’assegnatario dell’alloggio provveda al versamento di un corrispettivo, nonché al pagamento delle spese accessorie secondo criteri prestabiliti. Il guaio è che ci sono tre persone, appunto, che non hanno pagato quanto previsto e pattuito. Nel tempo, sono stati invitati al versamento degli importi dovuti con l’avvertimento che, in difetto, l’amministrazione comunale si sarebbe vista costretta ad adire alle vie legali per il recupero coattivo delle somme, senza ulteriore avviso e con maggiorazione di spese a loro carico. E così è stato. «Non essendo più intenzione dell’amministrazione tollerare questo stato di cose - si legge testualmente nella delibera - si rende necessario procedere in giudizio nei confronti dei soggetti per il recupero del credito vantato dall’amministrazione, incaricando l’avvocato comunale». Le spese per la procedura giudiziaria trovano copertura nel bilancio di previsione 2020-2022 (annualità 2020). «È un’iniziativa obbligata», fa sapere l’avvocato Piccoli.
«Questa è una struttura attiva da anni - ha dichiarato di recente l’assessore comunale al Welfare Silvana Romano - attraverso la quale l’amministrazione comunale intende favorire e sostenere la permanenza dell’anziano in un contesto di vita indipendente a domicilio. I tempi sono cambiati e non ci sono più le grandi famiglie di un tempo dove gli anziani trovavano un loro posto e, in caso di necessità, venivano assistiti da familiari. Oggi è necessario che le istituzioni siano di supporto e il Comune va in questa direzione». —
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