Affonda un peschereccio in disarmo ormeggiato al mercato ittico di Trieste

Non ci sono feriti o vittime: intervento della Guardia costiera e dei vigili del fuoco nell’area Gaslini per arginare i rischi ambientali

Le panne antinquinamento per arginare olio e idrocarburi nella zona dell'affondamento del peschereccio
Le panne antinquinamento per arginare olio e idrocarburi nella zona dell'affondamento del peschereccio

Nella scorsa notte, tra il 16 e il 17 dicembre, un peschereccio in disarmo già da alcuni anni è affondato nel porto di Trieste, all'ormeggio presso il mercato ittico, banchina ex Gaslini. Non si sono registrati né feriti né vittime. La tempestiva risposta delle autorità competenti ha garantito la sicurezza dell’area e prevenuto potenziali danni all’ambiente marino.

L’intervento 

Sul posto sono intervenuti prontamente la Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco e una società specializzata in operazioni di contenimento e bonifica ambientale. Le operazioni sono state coordinate dalla Capitaneria di Porto con l’obiettivo di evitare la dispersione di idrocarburi in mare, grazie all’immediata installazione di panne antinquinamento intorno al peschereccio affondato.

Rischi per l’ambiente

Pur trattandosi di un peschereccio non operativo da tempo e che non rappresentava un pericolo immediato per la navigazione, si sta monitorando attentamente la situazione per garantire che non si verifichino ulteriori rischi per l’ambiente e la sicurezza portuale.

Le operazioni di rimozione del relitto e di messa in sicurezza dell’area proseguiranno nelle prossime ore, con il continuo coordinamento delle forze locali e l’impiego delle attrezzature necessarie per fronteggiare l’emergenza.

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