Al Dante i nuovi orali con le tre buste debuttano tra enzimi e “crisi d’identità”

Tempo di orali agli esami di Maturità. Terminate nei giorni scorsi le prove scritte, sono iniziate tra ieri ed oggi le prove orali che prevedono la scelta da parte degli esaminandi di una busta fra le tre che vengono proposte loro dalla Commissione.
Le date di inizio degli orali non sono uguali per tutti, essendo state stabilite dalle commissioni, scuola per scuola. Ecco pertanto che in alcuni istituti cittadini gli orali iniziano oggi, altre invece hanno debuttato ieri. Fra questi l’istituto Carducci – Dante di via Giustiniano, dove a partire dalle 8. 30 e a cadenza di mezz’ora gli studenti hanno iniziato a dare prova delle conoscenze accumulate nel corso della loro vita scolastica. Chi, fra i primi, ha dovuto subire lo stress dell’orale “incognita” è Stella, la cui busta da lei scelta recitava la frase “crisi dell’identità”.
«Era un argomento sul quale potevo spaziare molto – confessa rincuorata la neoesaminata – e in un attimo sono passata a parlare di Luigi Pirandello e del suo “Fu Mattia Pascal” per poi trasferirmi alla “Morte di Dio” di Samuel Beckett, ai desaparecidos argentini con i quali ho unito storia e conoscenza dello spagnolo, per concludere con la politica del figlio unico portata avanti dal governo cinese per contrastare il fortissimo incremento demografico del paese». Un tetris didattico che farebbe girare la testa a chiunque, ma evidentemente non ai liceali, avendo saggiato la difficoltà del nuovo esame orale nel corso dell’anno attraverso le simulazioni proposte direttamente del Ministero dell’Istruzione.
Chiara ha “pescato” le scienze e ha così dovuto partire dagli enzimi: «Approfittando di una frase contenuta nel testo sono passata al tema degli operai. A questo punto il collegamento con la storia era quasi obbligatorio, con la lotta di classe e quant’altro. Scontato e quasi dovuto il passaggio alla filosofia con Karl Marx e poi a lettere con Giovanni Verga e i Malavoglia e quindi il latino partendo da una frase contenuta nel romanzo. A chiudere il cerchio un ritorno alla storia attraverso la rivoluzione industriale sfruttata per il colloquio in inglese»
Molti ed estremamente vari i temi affrontati dagli alunni. Com’è il caso di Paola, che ha spaziato dal Barone Revoltella e i 300 anni del Porto Franco al canale di Suez, passando per i lavoratori e concludendo con gli articoli della Costituzione che tutela l’uguaglianza fra donne e uomini sui posti di lavoro, passando per il Muro voluto da Donald Trump sul confine con il Messico.
«È stato un inizio di orali positivo e in linea con tutte le indicazioni che avevamo sulle quali muoversi – sottolinea Oliva Quasimodo, dirigente scolastica del comprensorio Dante – Carducci. La vera incognita è quella della “prima volta” di questo tipo di prova orale. « La difficoltà è data dallo “strappo” dovuto alla prima volta di questo tipo di esame, ma l’importante è che i ragazzi sappiano che è una novità anche per noi docenti», aggiunge Quasimodo.
Un consiglio per tutti? «Questo non è certo il momento delle domande nozionistiche alle quali rispondere pedissequamente dimostrando di aver studiato la propria parte – spiega la preside del Dante - Carducci – bensì è necessario dimostrare alla Commissione di saper fare i collegamenti tra quanto studiato nel corso dei 5 anni». Un suggerimento da non sottovalutare. –
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