Al Giardino ritornano i pesci rossi

Liberati nello storico laghetto 250 animali sopravvissuti alla strage di agosto
Lasorte Trieste 04/10/11 - Laghetto Giardino Pubblico, Pesci
Lasorte Trieste 04/10/11 - Laghetto Giardino Pubblico, Pesci

Sono ritornati a sguazzare nel laghetto del Giardino Pubblico i 250 pesci rossi salvati in extremis lo scorso 26 agosto dall’Enpa. Ieri due dei bambini che quel pomeriggio hanno contribuito al loro recupero, hanno aiutato i volontari dell’ente a liberare gli animaletti nell’acqua. Purtroppo per altri duecento non c’è stato nulla da fare. La noncuranza con la quale gli addetti di AcegasAps avevano svuotato lo stagno sottraendo tutta l’acqua ai poveri pesci, è stata fatale. «Non succederà mai più – ha confermato Fabio Omero, assessore comunale alle Partecipate -. Qualora il laghetto necessiti di manutenzione e pulizia verrà usata l’attenzione dovuta usufruendo, se serve, anche dell’esperienza dell’Enpa».

“Mi manca la parola. Per tua fortuna”. Così recitava una maglietta con disegnato uno sgargiante pesce rosso che i piccoli volontari Angelo e Andrea, accompagnati dalla neo-guardia zoofila Giulia Pigato, indossavano quasi a voler rivendicare il diritto di quei piccoli animaletti di vivere dignitosamente nel rispetto della loro natura. La reintroduzione dei pesci nel giardino di via Giulia è stata occasione da parte dell’Enpa per lanciare un altro appello. «I triestini ora abbandonano con una certa frequenza i conigli nani - avverte Gianfranco Urso, il presidente -. Lunedì ne abbiamo recuperati tre abbandonati ai lati di alcune strade di Borgo San Sergio. Li abbiamo recuperati grazie alla segnalazione di alcuni cittadini».I piccoli mammiferi ora sono nel rifugio di via Marchesetti in attesa di una rapida adozione assieme ad una cavia abbandonata e recuperata in settimana in un giardinetto pubblico. »Li acquistano con tanta facilità, fanno tenerezza fino a che sono piccoli e stanno in una mano, denuncia Urso -. Poi, appena crescono e alla comparsa del primo cattivo odore, se ne liberano. Un segnale di grande crudeltà».

(l.t.)

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