Al Pastor Angelicus si impara il difficile mestiere di genitore

Come affrontare al meglio il mestiere in assoluto più difficile al mondo? Quello di genitori. Ora ci sono anche dei corsi per supportare neo-mamme e neo-papà nell’intraprendere l’arduo compito. Uno di questi comincia venerdì, alle 20.30, al Pastor Angelicus di via Rabatta. Nel complesso, è formato da tre incontri, in programma anche nei due venerdì successivi. A curare l’iniziativa promossa dal decanato di Gorizia è don Fabrizio Iacuzzi, che in passato, per un po’ di tempo, ha guidato anche la comunità del San Luigi.
Salesiano, filosofo di formazione, don Iacuzzi può vantare una notevole esperienza, anche attraverso la comunità “La Viarte” di Santa Maria La Longa, nei percorsi formativi ideati per le famiglie. La partecipazione al ciclo di appuntamenti è libera e gratuita; è rivolta in maniera particolare a padri e madri di bimbi di 0-7 anni; la presenza di entrambi i genitori è consigliata, ma anche di uno solo dei due è considerata sufficiente.
«Per l’iniziativa ci siamo confrontati anche con il mondo delle scuole, che non mancano di realizzare proposte formative per genitori; coinvolgerli, però, è sempre piuttosto difficile: infatti, da una parte i genitori avvertono una grande necessità di non essere e non sentirsi soli nell’affrontare il compito educativo, dall’altra però è difficile trovare le strade giuste per permettere un confronto tra loro e anche per offrire alcune occasioni di riflessione – afferma don Nicola Ban, responsabile dell’unità pastorale –. Quindi, il nostro vuol essere un tentativo di inserirci tra le proposte offrendo una prospettiva piuttosto ampia e secondo me interessante sul significato dell’essere padre, madre e figlio. Cosa cambia nella vita di chi diventa genitore? Quali sono i comportamenti più corretti per svolgere questo compito? Cosa significa assumere una posizione educativa? Ecco, a queste e ad altre domande analoghe tentiamo di fornire una risposta».
In ogni caso, non sarà offerta alcuna ricetta, semplicemente perché di ricette, per essere dei bravi genitori, non ce ne sono, specie in tempi che tutto sono fuorché semplici da vivere. Invece, saranno forniti - almeno secondo gli auspici- spunti e indicazioni utili a pensare il ruolo genitoriale.
Nel concreto, ogni incontro desidera sviluppare un aspetto delle dinamiche familiari. In particolare, si cercherà di approfondire quale sia il ruolo specifico del padre nell’educazione, quale siano gli spazi e i compiti della madre, e, infine, non mancherà un approfondimento sul significato dell’essere figli. Ciò secondo un taglio che viene definito “antropologico-educativo”, che partirà da alcuni testi biblici riletti però con una prospettiva narrativa e con contributi propri della tradizione psicoanalitica. «Al termine di ciascun incontro – afferma don Iacuzzi, curatore del corso – ci sarà anche l’opportunità di condividere le proprie intuizioni, le proprie esperienze, le proprie fatiche con la speranza che nell’ascolto, atteggiamento privilegiato per ogni bravo educatore, si possa tornare a casa con la sensazione di aver ricevuto un motivo in più per rendere l’educazione dei propri figli l’impegno più bello e entusiasmante che si possa vivere. In sostanza, più che con degli appunti, l’auspicio è che si possa consolidare, valorizzare tutto quel bagaglio di pratiche educative che ci motivano e che solo uno scambio personale può favorire». –
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