Alcide, anima della mostra Ornitologica di Gradisca: «Finché c’è salute, ci saremo»

Il presidente dell’associazione organizzatrice della fiera: «Lavoriamo senza sosta e a testa bassa. Questa è una festa che coinvolge grandi e piccini». Battuto il record di Renzo “Scossa”

Luigi Murciano
Alcide Collodet è lo storico “patron” della mostra Ornitologica
Alcide Collodet è lo storico “patron” della mostra Ornitologica

GRADISCA «Se ti coventa? No vin timp». Non è mai stato facile intervistare Alcide Collodet. Non certo perché lo storico presidente dell’Associazione Ornitologica Giuliana sia uno che “se la tiri”. Tutt’altro. Semplicemente il buon Alcide, carattere sì riservato ma solo all’apparenza burbero, ha un sacco di cose da fare e alle parole preferisce i fatti. Stavolta però è stato diverso. Forse si rende conto anche lui, il “signore dei pennuti” che la Fiera di Ferragosto dedicata al mondo degli animali, e ai volatili in particolare, è sempre più un miracolo che si rinnova ogni anno.

E allora, fatto eccezionale, accetta di buon grado una chiacchierata all’ombra degli ippocastani della Rotonda, fra un palco da allestire, una griglia da montare, le panche da disporre.

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La Mostra ornitologica (Foto Marega)

Tutto attorno, i «suoi ragazzi» lavorano senza sosta e sanno perfettamente cosa fare. «Tu iu viodis? Il plui sòvin varà 70 ains», li sfotte, lui che ne ha 66.

Ne è passata di acqua sotto i ponti, per la precisione 32 anni, da quando è subentrato alla guida dell’Associazione al primo presidente, l’indimenticabile Gianpiero Paparella, scomparso nel 2011. Fu sua l’intuizione di una fiera-evento dedicata al canto degli uccelli. «Che idea fantastica ha avuto – sembra perdere lo sguardo nel passato Alcide Collodet –. Era partito tutto quasi per gioco e invece dopo 57 siamo ancora qui. Dopo la plurisecolare Fiera di Sacile, siamo la festa ornitologica più importante della regione. Ed anzi, mi sento di poter dire che ci stiamo riavvicinando come presenze e prestigio, come era avvenuto alcuni anni fa». Il segreto? «Forse la semplicità. È una festa che coinvolge tutti, grandi e piccoli». Non è mancato chi in passato ha criticato la fiera per le condizioni di cattività in cui sono tenuti gli animali. «Abbiamo sempre dimostrato facilmente il rispetto delle regole. Chi alleva gli animali, e parlo del nostro mondo agreste che forse non c’è più, ne ha profondo rispetto». La passione per il canto dei pennuti, racconta Collodet, è nata quasi per caso. «Oggi ne allevo circa 300. È una grande gioia, ti riempiono e colorano la giornata».

La manifestazione ne ha passate tante: dalla burocrazia al Covid. «Quei due anni sono stati i più difficili. Siamo andati sotto di una decina di migliaia di euro. Tu si imaginis par noaltris vecios vè a se fa’ cun chel strafanic? (Ti immagini per noi anziani avere a che fare col dispositivo di controllo del Green Pass, ndr). L’edizione dello scorso anno ci ha dimostrato che abbiamo fatto bene a tenere duro, c’era tanta gente di tutte le età e pure dall’estero. È un modo piacevole di passare il Ferragosto».

Il patron riconosce un fattore determinante: «La sola festa ornitologica da sola forse non reggerebbe. Guardate anche a Ronchi, avevano una bella mostra invernale. Anzi, se dovesse servire una mano potremmo provarci. Da una decina d’anni – prosegue il suo ragionamento Collodet – c’è questa splendida collaborazione col Gruppo Cinofilo, le gare di bellezza canina e di agility dog hanno avvicinato tutta una nuova generazione di appassionati. E notiamo iscritti e visitatori dall’estero, soprattutto Paesi dell’Est Europa». Mai chiesto un soldo di contributo pubblico («Ma gli operai comunali ci danno una grossa mano»), il buon Alcide guarda con ottimismo all’edizione numero 57, e 32esima della sua presidenza. «Avrò battuto il record di Renzo “Scossa” (il compianto Raimondi, ndr, interminabile presidente delle Acli gradiscane). Quando capirò se è andata bene? Quando alla fine avremo tagliato un salame. Lo facciamo per questo, per stare insieme. E adesso lasciatemi andare a lavorare» taglia corto, carezzandosi la zazzera bionda alla Jurgen Klinsmann.

Alcide stavolta non ha ripetuto il solito mantra: «Questa edizione è l’ultima». «No, ormai non ha senso. Finché c’è la salute, ci saremo».

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