Allagamenti, resta bloccata la pulizia delle caditoie

Nonostante la disponibilità di 12mila euro per la manutenzione di 700 pozzetti A Gradisca comunque urge un adeguamento globale della rete fognaria
Di Luigi Murciano
Bumbaca Gorizia 09.03.2010 Depuratore Gradisca - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.03.2010 Depuratore Gradisca - Foto di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA. Fra i 15 e i 20 milioni di euro. A tanto ammonterebbero i costi di potenziamento della vetusta rete fognaria cittadina secondo gli studi fatti svolgere dall’amministrazione comunale e dall’ufficio tecnico. Una cifra notevole, del tutto utopica per le casse di un Comune di ridotte dimensioni come Gradisca. Ma che potrebbe rivelarsi una gatta da pelare anche per IrisAcqua. Al di là dell’adeguamento della rete, infati, c’è anche la gatta da pelare della pulizia di caditoie e tombini. Operazione che non è ancora partita.

L’intervento da 12mila euro previsto per il 2012 è un progetto fermo sulla scrivania, come ha ammesso in consiglio comunale l’assessore Enea Giuliani, sollecitato sul problema del malfunzionamento della rete fognaria dal consigliere del Pdl Claudio Perco: «Dopo i fatti accaduti (chiaro il riferimento al caso Toso ndr) non siamo stati in grado di affidare l’incarico a Irisacqua». Dal 2009 l’iter prevede infatti che sia il Comune a farsi carico della manutenzione ordinaria di caditoie e pozzetti: l’incarico viene affidato a Irisacqua (che in precedenza gestiva direttamente l’operazione), con una spesa di 20 euro a pozzetto. Sull’intero territorio cittadino i pozzetti sono in tutto 2.125, servirebbero 42.500 euro per pulirli regolarmente tutti: ecco perché si preferisce agire dando la priorità alle zone a maggior rischio allagamento. Nell’ottobre 2010 il Comune individuò 700 pozzetti per la manutenzione ordinaria, per una spesa di 13.860 euro. Da allora ne sono stati puliti solo altri 85. Per quel che riguarda alcuni pozzetti che non ricevono acqua (in particolare in via Palmanova e via dell’Asilo), è stato individuato un problema idraulico e il Comune interverrà per risolverlo.

Eppure non si scappa: urge un adeguamento globale delle fognature gradiscane, vuoi perché troppe volte il sistema è stato messo in ginocchio dalla prima precipitazione più violenta del normale, vuoi perché vi sono zone residenziali poco o mal coperte. Già nel 2005 il Comune si era messo in moto per dotarsi almeno di uno strumento adeguato a monitorare in maniera completa il problema della rete di scarico: prima il monitoraggio con tanto di fotocamere, poi il piano di aggiornamento dell’intera fognatura, affidato allo studio Galli di Padova. La mappatura è costata attorno i 50mila euro e ha confermato come Gradisca oggi sia servita per oltre il 70% dalla rete fognaria: ma ci sono ancora aree ad alta densità residenziale scoperte. Per fare un esempio le vie Roma, Palmanova e il borgo Santa Maria Maddalena. Senza contare i tanti nuovi insediamenti edilizi.

Nei mesi scorsi l’amministrazione aveva trasmesso all’ente gestore degli impianti e all’Aato lo studio di fattibilità nella speranza di trovare almeno un parziale accoglimento alle richieste. La rete si è rivelata in più punti vecchia e inadeguata. Gli episodi più gravi avevano evidenziato più che altro problemi di manutenzione, ma non solo: vi sarebbero zone in cui il sistema spesso rischia di non poter far fronte alla mole d’acqua oltre certi limiti. Inoltre anche il depuratore deve essere sostituito con uno nuovo perchè non è in grado di sopperire alle necessità di Gradisca e dell’intero mandamento.

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