Allarme per la privatizzazione dell’Imperial

ARBE. Sono divisi da un'accesa rivalità i comuni di Arbe e Lopar, compresi i loro abitanti, ma su un punto vanno d'accordo: l'impresa alberghiera Imperial è importantissima per le sorti dell'isola quarnerina e la sua prossima privatizzazione deve essere trasparente, portando alla ribalta imprenditori seri e non maneggioni che potrebbero distruggerla.
Proprio per rimarcare la necessità di avere un passaggio di proprietà onesto, i consigli municipali delle due località hanno tenuto una seduta congiunta (un fatto senza precedenti ad Arbe), con unico tema appunto il futuro dell’Imperial.
Parliamo di un'impresa da cui dipendono i destini di circa 2 mila arbesani: non per nulla l'Imperial, fondato nel 1965, dà lavoro a 236 persone e dispone di 7.547 posti letto in alberghi, case di riposo e campeggi. Il capitale sociale è di 34 milioni di euro, con lo Stato croato che detiene il 50,08 per cento del pacchetto azionario. Ciascun titolo dell'Imperial ha oggi un valore di 400 kune, circa 52 euro. Giorni fa è cominciata la raccolta delle offerte dei potenziali acquirenti, che hanno dimostrato un interesse molto forte. La cosa non deve sorprendere trattandosi di un'azienda tutto sommato in salute, che garantisce ricavi non indifferenti. Da qui il timore degli isolani e dei loro rappresentanti politici di avere a che fare con tycoon senza scrupoli, in grado di tagliare almeno il 30 per cento del numero di occupati.
Il sindaco di Arbe, Rosanda Krstini„ Guš›i„, ha dichiarato nella riunione congiunta di essersi rivolta a tutte le competenti autorità e istituzioni statali, chiedendo che possa essere consentito anche l'azionariato dei lavoratori e dei pensionati dell'Imperial. «Noi vogliamo – ha aggiunto il sindaco - che questa impresa continui ad essere la promotrice dello sviluppo ad Arbe e non diventi un freno per l'economia locale».
Più duro il sindaco di Lopar, Alen Andreški„, il quale ha affermato che in questo momento non serve privatizzare l'Imperial «in quanto riesce a far fronte a tutti i suoi obblighi, versa regolarmente gli stipendi ed è anche riuscito a mettere in piedi un soddisfacente ciclo di investimenti».
(a.m.)
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