All’asta l’ex Jutificio e tre edifici a Opicina

Nella frazione carsica sul mercato le ex abitazioni degli esuli, il vecchio cinema Belvedere e l’area residenziale della Polizia
Lasorte Trieste 28/11/15 - Via Svevo, Ex Jutificio
Lasorte Trieste 28/11/15 - Via Svevo, Ex Jutificio

Durante il prossimo mese di luglio, con due distinte tornate di gara, l’Agenzia del Demanio Fvg metterà sul mercato, nel territorio comunale triestino, sette beni immobili per un valore complessivo di 3,6 milioni di euro. In molti casi sono capitoli di storia civile, sociale, economica, in condizione di forte degrado. Un’operazione avvantaggiata dal Piano regolatore 2016, che reinquadra in una nuova ottica urbanistica alcuni di questi asset, rendendo i ruderi un po’ più attraenti. Un certo numero di questi, come si potrà verificare, non sono candidati di primo pelo alla vendita.

Il primo giro di aggiudicazioni è in programma martedì 17 luglio alle ore 10, presso la sede regionale sita in via Gorghi 18 a Udine: le offerte dovranno pervenire il giorno prima entro mezzogiorno, si tratta dell’asta sicuramente più ghiotta con una proposta di 3,1 milioni. Una decina di giorni dopo, alle ore 10 di venerdì 27 luglio, in calendario la seconda manche, decisamente meno emozionante della prima con una posta di circa 490 mila euro.

Premessa la procedura, vediamo il menu. Opicina domina la prima giostra. Sotto il titolo “Complesso case per profughi giuliano-dalmati”, in largo San Tommaso c’è un compendio da tempo adibito a supermarket, prima gestito da Despar poi da Bosco: il Demanio fissa 678 mila euro di prezzo-base per un edificio il cui stato manutentivo è definito “buono”. Dal punto di vista amministrativo l’attribuzione H3 è compatibile con l’attuale utilizzo (tra l’altro l’affitto, ammontante a 43.400 euro annui, scade il 30 novembre 2023).

Nella stessa frazione carsica, la cosiddetta “area di pertinenza del Commissariato di Polizia” viene battuto a 1,1 milioni di euro: siamo in via Carsia, un’area di 4851 metri quadrati ospita una villetta, un garage, una tettoia, due edifici adibiti a stalla. Lo strumento urbanistico suggerisce la zona Bg2 “città dei giardini del Carso”.

La terza opportunità di Opicina si chiama “ex cinema Belvedere” e si estende, con strutture di cemento armato considerate non troppo in forma, in via dei Fiordalisi: il Demanio vorrebbe per i 1800 metri quadrati coperti/scoperti 605 mila euro. Ampio il ventaglio delle possibili destinazioni urbanistiche: residenziale, artigianale, alberghiera, direzionale, commerciale, parcheggi ...

Esaurito il campionario di Opicina, scendiamo in città direzione Chiarbola, dove il Demanio propone l’ex Jutificio, una cadentissima attestazione di archeologia industriale, le cui prime attività risalgono alla metà del XIX secolo. Lo stabilimento, di cui fu azionista Guido Segre, funse nel secondo dopoguerra come luogo di ricovero per gli esuli istriano-dalmati. La scheda di presentazione valuta “pessimo” lo stato manutentivo dei tre piani fuori terra in cui consiste il fabbricato. L’ubicazione è a cavallo di via Svevo e via dei Lavoratori, in pratica quasi adiacente alla zona del Broletto dove operano Trieste Trasporti e (in parte) AcegasApsamga, non lontano dalle “Torri”. Gli spazi coperti/scoperti superano i 3600 metri quadrati, equamente ripartiti, per una volumetria assentita di 25.500 metri cubi. L’edificio può essere demolito parzialmente o totalmente. Il Comune ne ha previsto un futuro in “zona 01 - mista” con funzioni commerciali, direzionali, ricettive. Per tutto questo il Demanio regionale chiede 670 mila euro.

E così si chiude l’asta del 17 luglio e si passa al successivo appuntamento del 27 che prospetta alla platea degli interessati un ben più modesto defilée a base di tre portate. Si comincia da un’appartamentino di 30 metri quadrati in via del Pozzo, una via che collega Campo San giacomo con via del Ponzanino. Le “medie condizioni” manutentive vanno opportunamente integrate con l’assenza di ascensore e - soprattutto - di riscaldamento: il Demanio ritiene che valga circa 24 mila euro. Alla ribalta le non agevoli vendite delle ex caserme dei Carabinieri di Gropada e di Basovizza: per la prima si parte da 283.500 euro, per la seconda 180.430 euro. Accomunate dalla pagella manutentiva: voto “pessimo”.

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