All’asta una cava di Aurisina Si parte da 20 milioni di euro

DUINO AURISINA. Venti milioni e mezzo come base d’asta, ribassabili del 25%, cioè fino a 15 milioni e 375mila euro. Rilanci minimi di 10mila. Queste le condizioni dell’asta che si svolgerà il prossimo 19 maggio, in via Milano 5 a Trieste, e che avrà per oggetto, in lotto unico, una cava di marmo situata nel territorio comunale di Duino Aurisina. Si tratta di uno dei beni più importanti della Aurisina Quarry, la srl che opera da tempo nel campo dell’estrazione dei marmi. Il bene oggetto dell’asta consiste in un compendio immobiliare di natura produttiva, costituito appunto da una cava di marmo, localizzato fra gli abitati di Sistiana e Aurisina, i cui materiali di prelievo si possono suddividere in marmo da laboratorio e in materiale per utilizzi secondari, come i blocchi per formare le scogliere.
All’interno del complesso immobiliare si trovano un prefabbricato in struttura metallica che, inizialmente, doveva fungere da sede dell’ufficio direzionale, funzionale per l’attività estrattiva, e una seconda struttura, in questo caso in muratura, destinata al ricovero dei mezzi e delle apparecchiature necessarie per lo stesso lavoro sul marmo. L’asta convocata per il 19 maggio, nell’ufficio del professionista delegato alla vendita, il commercialista Stefano Gropaiz, rappresenta il primo tentativo di vendita: in considerazione dell’entità dell'importo, potrebbe darsi che in prima istanza l’asta vada deserta e che se ne renda necessaria una successiva, partendo da un prezzo ridotto rispetto a quello iniziale.
«Il valore del bene che è molto consistente - spiegano dallo studio Gropaiz, che si è avvalso della perizia del tecnico Giancarlo Vellani - è determinato dal potenziale estrattivo della cava». In sostanza, chi si aggiudicherà l’asta acquisirà non soltanto il bene nella sua condizione attuale, ma soprattutto potrà programmare a lungo termine un’attività estrattiva il cui ricavato giustifica la richiesta iniziale. Dovesse pertanto andare deserta la prima asta, il magistrato competente potrebbe fissare un nuovo ribasso, di un ulteriore 25%. In altre parole, il valore di 15milioni e 375mila euro, frutto di un primo taglio del 25% sui 20 milioni e mezzo iniziali, potrebbe subire un’ulteriore riduzione di un altro 25% e arrivare a poco più di 11 milioni e 532mila euro. Una somma comunque ingente, ma evidentemente molto diversa da quella iniziale. A chi si aggiudicherà l’asta servirà poi però l’autorizzazione per le attività estrattive che, come competenza, è in capo alla Regione.
Il valore della cava non può essere disgiunto dai relativi permessi a operare. La Aurisina Quarry era stata coinvolta, nel novembre del 2011, in un grave incidente sul lavoro, che aveva provocato la morte dell’operaio Renato Del Fabbro, cittadino sloveno di 59 anni, schiacciato da un masso di quattro tonnellate. Al termine del processo, nel corso del quale i responsabili della Aurisina Quarry erano stati accusati di violazione delle norme anti-infortunistiche e di omicidio colposo, Ennio Leghissa, amministratore della Aurisina Quarry, la ditta per la quale lavorava appunto l’operaio, patteggiò 10 mesi e 20 giorni, mentre furono assolti con formula piena Ervino Leghissa e Silvano Sambo, rispettivamente legale rappresentante e direttore dei lavori della Aurisina Quarry Srl.
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