Alloggi dormitorio a Monfalcone, arriva la banca dati
Mappa online con le superfici e il numero di inquilini consentiti. Alla Questura saranno chiesti i flussi degli arrivi in città

Altran Mf-panorami,case,palazzi
MONFALCONE Il fenomeno dei sovraffollamenti negli appartamenti sotto la lente di ingrandimento per far emergere gli inquilini-fantasma. L’amministrazione comunale stringe le maglie dei controlli. Praticamente casa per casa.
Ora infatti interviene il sistema informatico, in grado di fotografare la situazione esistente. Si chiama Sit il programma di cui si avvale il Comune di Monfalcone, che permetterà di mappare tutte le residenze del territorio con tanto di metrature in termini di superfici ed il relativo numero di inquilini consentito.
Un “format” che fornisce una vera e propria banca dati, identificando i titolari degli alloggi, siano proprietari o affittuari. Il tutto prevede la collaborazione sinergica tra Polizia locale, Ufficio Tecnico, Anagrafe e Tributi, nonché il Centro elaborazione dati dell’ente locale e Insiel. La mappatura verrà messa a disposizione delle forze dell’ordine.
Il progetto è più ampio, ad integrazione peraltro dei controlli periodici e mirati già eseguiti dalla Municipale, anche su segnalazione degli stessi cittadini, ai quali si affiancano le verifiche di carabinieri e polizia. Accertamenti che sono stati potenziati. L’amministrazione fornisce un dato: nell’arco di due settimane gli agenti della Polizia locale hanno eseguito 12 controlli.
L’operazione rientra nell’ambito di un Tavolo che l’amministrazione comunale ha avviato al fine di affrontare in modo compiuto e coordinato il controllo delle presenze negli appartamenti.
I campi di azione sono integrati. Alla banca dati delle abitazioni si innestano altre due misure di controllo. A partire dal rilascio della residenza, passaggio sottoposto alle verifiche dei requisiti necessari. Uno screening diretto, dunque, da parte dell’ente locale per avere contezza delle presenze in città che invece possono sfuggire attraverso gli accordi tra proprietario dell’immobile e affittuario.
Quindi la gestione degli ospiti. Le procedure prevedono che gli arrivi di persone provenienti da Paesi extracomunitari devono essere comunicati entro le 48 ore alla Polizia di Stato, comunicazione non contemplata invece per i cittadini europei.
L’amministrazione comunale intende richiedere alla Questura la trasmissione in rete all’ente locale dei flussi degli immigrati attraverso le dichiarazioni di arrivo in città degli ospiti. Informazioni pertanto utili a poter individuare anche lo “scarto” tra gli arrivi ufficiali e l’effettiva presenza nel territorio comunale.
Il sindaco Anna Maria Cisint ha osservato: «Ho avviato il Tavolo per mettere a punto l’intero sistema di verifica e di controllo dei residenti e delle presenze a Monfalcone, nel quale rientrano le attività e le misure già messe in campo. Per poter aggredire il fenomeno degli alloggi sovraffollati e degli ospiti-fantasma è necessario avere il quadro reale della situazione nel territorio comunale, utile a individuare le anomalie».
Il primo cittadino ha aggiunto: «Il progetto che stiamo portando avanti nell’ambito di una strategia complessiva in ordine alla questione abitativa e ai flussi immigratori che riguardano la realtà monfalconese, caratterizzata da molteplici criticità e complessità, è finalizzato a recuperare trasparenza e conoscenza dei dati. Il Sit è un programma che abbiamo scoperto, da tempo in dotazione dell’ente locale ma mai utilizzato in maniera coordinata per questi fini, e che ora verrà sfruttato permettendo di conoscere la situazione reale a Monfalcone. In una città di quasi 28mila abitanti - ha concluso -, indicatori ed evidenze ci dicono che vi sia una presenza non rilevabile di migliaia di immigrati. Si tratta di presenze anonime che non consentono una corretta gestione anche in ordine ai servizi, dalle scuole alla sanità, alle tasse, insomma di tutto ciò che garantisce l’equilibrio del tessuto sociale».
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