Altare sgradito in Basilica. Il vescovo lo fa rimuovere

PARENZO. Il vescovo istriano mons. Drazen Kutleša e’ intervenuto in prima persona per porre fine a un vero e proprio obbrobrio culturale ai danni della Basilica Eufrasiana del VI secolo di Parenzo. Ha fatto rimuovere i paraventi multicolori neobarocchi in legno che coprivano e toglievano la visuale alla pala d’altare rinascimentale e alla cattedra vescovile. Quest’ultima, fatta costruire dallo stesso Vescovo Eufrasio verso la metà del VI secolo, assieme alla panca ecclesiastica rappresenta l’unico esempio di questo tipo di arredamento liturgico al mondo ancora in funzione.
Rimane ancora da rimuovere il grande tappeto rosso dall’area dinanzi all’altare collocato un anno fa, sempre all’insaputa della Sovrintendenza alle belle arti che sicuramente doveva essere interpellata e informata. Innanzitutto per il fatto che dal 1997 la basilica fa parte del patrimonio culturale sotto tutela dell’Unesco per cui non è consentito alcun tipo di intervento senza il permesso degli esperti.

Non si esclude a questo punto un sopralluogo da parete degli ispettori dell’Unesco per prendere atto della situazione e reagire di conseguenza. Il tappeto di pessimo gusto soprattutto per il suo colore rosso fuoco, copre la pavimentazione originale in marmo recante scritte funerarie e mosaici. Comunque per la sua asportazione ci vorra’ tempo e pazienza in quanto è stato incollato sul marmo per cui si dovrà fare molta attenzione a non provocare danni. Il vescovo è intervenuto d’autorità in seguito alla reazione di numerosi fedeli e della Sovrintendenza ai beni culturali che ha denunciato il vandalismo al ministero della Cultura.
E il tema è stato ripreso sulle reti sociali con espressioni di dura condanna nei confronti degli autori della bravata, di cui la stampa croata non fa cenno. In ogni caso dovrebbe trattarsi del parroco. «Per fortuna non ci saranno danni permanenti», così la responsabile della Sovrintendenza regionale ai Beni culturali Lorella Limoncin Toth, dicendosi comunque compiaciuta che il vertice della chiesa istriana abbia subito reagito. Ricordiamo che la Basilica Eufrasiana è il primo e il più antico edificio cristiano in Istria.
È uno dei più importanti, belli e meglio conservati monumenti paleocristiani dell’occidente. Per la ricchezza degli ornamenti e l’ottimo stato di conservazione il complesso è uno dei più importanti monumenti dell’arte bizantina nell’Adriatico. La sua costruzione voluta dal vescovo Eufrasio iniziò nel 543 sulle fondamenta di una pericolante chiesa di epoca precedente fatta demolire. Il nuovo edificio a tre navate univa l’arte occidentale a quella bizantina e oltre alla basilica furono eretti l’atrio, il battistero e l’Episcopio. Il complesso venne terminato nel 554.
(p.r.)
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