Anziana travolta e uccisa a Miramare, inviata un’informativa alla Procura

Non si esclude un fascicolo per omicidio stradale. La famiglia di Egle Orzan: «Chieste da anni le strisce pedonali». La Municipale: «Non è centro abitato»

Gianpaolo Sarti
Egle Ozan e le strisce pedonali dopo il luogo dell’incidente Foto Silvano
Egle Ozan e le strisce pedonali dopo il luogo dell’incidente Foto Silvano

La Polizia locale ha inviato un’informativa alla Procura di Trieste sull’incidente mortale di giovedì scorso in viale Miramare, nei pressi del “Bivio” di Barcola, in cui era stata investita Egle Orzan, la settantasettenne esule istriana originaria di San Lorenzo di Daila e residente a Mogliano Veneto.

Non si esclude l’apertura di un fascicolo di indagine per omicidio stradale. Sostanzialmente un atto dovuto, visto che – da quanto risulta – la conducente che era alla guida della Opel Corsa coinvolta nel drammatico incidente, un’ottantanovenne, non avrebbe responsabilità sull’accaduto e, a quanto pare, non viaggiava a una velocità particolarmente sostenuta. Ma andrà accertato.

E’ morta l’anziana investita al Bivio di Miramare a Trieste
A destra l'auto ammaccata e a sinistra i rilievi subito dopo l'incidente. Foto Silvano

L’incidente

Secondo le ricostruzioni sulla dinamica del sinistro la vittima aveva attraversato la strada improvvisamente e verso il lato mare. Lo aveva fatto senza usare le strisce, situate a una notevole distanza.

Un impatto devastante: Orzan era stata colpita dal lato destro della vettura, come si evince dai segni sulla carrozzeria, quindi l’investimento si era verificato non appena la donna era scesa dal marciapiede. Aveva sbattuto sul cofano e sul parabrezza, per poi fare un volo di almeno dieci metri.

Nella foto di Massimo Silvano le strisce pedonali prima del luogo dell'incidente
Nella foto di Massimo Silvano le strisce pedonali prima del luogo dell'incidente

I soccorsi

Le sue condizioni erano apparse subito disperate: all’arrivo del 118 la donna era in arresto cardiaco. Era stata quindi intubata e sedata sul posto. I sanitari dell’ambulanza e dell’automedica erano riusciti comunque a rianimarla e a portarla in Pronto soccorso a Cattinara con il codice rosso. Quindi il ricovero in Terapia intensiva e il decesso in serata. Troppo gravi, evidentemente, le lesioni interne.

Pedoni in pericolo: sale la percentuale di morti sulle strade del Friuli Venezia Giulia
La polizia locale a Barcola, dove pochi giorni fa è avvenuto l'ennesimo investimento mortale

I parenti: “Tragedia annunciata”

I parenti sostengono che Egle Orzan disponeva di una casa di famiglia nelle vicinanze del luogo dell’incidente, dunque lungo viale Miramare. E che quella mattina - era circa ora di pranzo - la settantasettenne stava semplicemente attraversando la strada per andare a gettare la spazzatura nei cassonetti di fronte, posizionati sul lato mare.

Una delle figlie della vittima, Michela Geppi, è convinta che si sia trattato di una «tragedia annunciata». «Da anni – spiega – erano state richieste le strisce pedonali lungo viale Miramare da chi abita nelle palazzine di sopra, tra cui i miei genitori che hanno una casa di famiglia, pur abitando a Mogliano. Nessuno ha mai reagito, la strada è molto pericolosa. Mia madre non ha attraversato sulle strisce pedonali perché non ci sono».

Le strisce a 200 metri

In effetti il passaggio pedonale, in quella zona, è collocato a duecento metri di distanza da un lato e cinquecento dall’altro. Nulla di sorprendente: come conferma il comandante della Polizia locale Walter Milocchi, la zona è fuori dal centro abitato, che termina, appunto, nei pressi dell’ex Marinella. Da quel punto in poi, dunque verso la Costiera, l’arteria è di competenza di Fvg Strade.

Nonostante il dramma di giovedì scorso, la gente continua ad attraversare la strada nella zona in cui si era verificato l’investimento mortale. La scena si è ripetuta anche sabato mattina. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo