Aquileia, scoppia il caso-biglietti

Dopo la denuncia il Comitato attacca. Mattiussi solidale con il sindaco Scarel

di Elena Placitelli

AQUILEIA

La Fondazione Aquileia prende tempo per rilasciare qualsiasi dichiarazione dopo che il Comitato per la difesa dei diritti dei cittadini è ricorso alla Corte dei Conti perché gli introiti dei biglietti della Sud Halle vengono incamerati dalla Società di conservazione della basilica (Socoba) anziché rientrare nelle casse dello Stato. Ma nella città romana il caso è scoppiato ugualmente. Nonostante il (temporaneo) silenzio sia del presidente sia del direttore della Fondazione Aquileia, rispettivamente Alviano Scarel e Gianni Fratte, l'esposto ha suscitato clamore lo stesso. Poche e risicate parole dal direttore della Socoba, Arnaldo Becci, mentre a sorpresa la solidarietà ad Alviano Scarel, sindaco di Aquileia oltre che presidente della Fondazione, arriva dal suo storico oppositore in consiglio comunale, il capogruppo Franco Mattiussi. E in attesa che si esprima la Corte dei Conti, organo dello Stato preposto a controllare le spese pubbliche, il Comitato incalza, appellandosi agli articoli 16, 20 e 27 dello Statuto che la Fondazione avrebbe violato facendo introitare i biglietti alla Socoba. Quest'ultima, gestita dall'Arcidiocesi, è una società religiosa e privata, ma i soldi pubblici (1 milione e 690mila euro) per costruire la Sud Halle sono invece stati spesi dalla Fondazione partecipata per 4/5 da enti pubblici. Il Comitato punta il dito proprio su questo elemento, sostenendo la sua tesi: avendo la Fondazione costruito la Sud Halle con fondi pubblici, gli introiti dei biglietti dovrebbero rientrare allo Stato, anziché andare alla Società dell'Arcidiocesi goriziana. Anche perché quest'ultima è proprietaria della Sud Halle, ma l'ha dato in uso alla Fondazione per 10 anni. Da qui l'esposto, inviato anche alla Procura della Repubblica di Udine, in cui si fa riferimento a un ipotetico conflitto di interessi. Il Comitato lo vede perché Scarel e Becci, firmatari della convenzione con cui è stato deciso dove dirottare i proventi dei biglietti, risultano entrambi membri di tutti e due gli enti interessati. «Noi ci sentiamo tranquilli sia per il tipo di procedure avviate sia per la gestione messa in piedi – replica Becci dalla Socoba-. Tutti hanno la libertà di ricorrere alla Corte dei Conti, che comunque ritengo non troverà nulla di tale nella vicenda». Sorprendono poi le parole di Mattiussi, che pur essendo l'acerrimo nemico del sindaco gli ha espresso la sua piena solidarietà: «Non approvo il metodo di fare politica con gli esposti».

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