Architettura e ingegneria, la questione “rosa”

Si presenta a Trieste l’associazione delle professioniste Aidia. L’unica dell’intero Nordest

Aidia. L’acronimo è quasi verdiano. L’Associazione italiana donne ingegneri architetti (Aidia), nata nel 1957 per difendere i diritti delle laureate che lavoravano nel campo dell’ingegneria e dell’architettura, esordisce domani pomeriggio nello spazio “Vis à Vis” di Piazza dello Squero Vecchio 1 (Piazza Unità) con una conferenza pubblica (a partire dalle 18) dal titolo epocale: “Per un nuovo manifesto di architettura al servizio dell’umanità”. Non male come inizio.

La sezione di Trieste dell’Aidia, nata il 9 febbraio 2012, è la prima del Friuli Venezia Giulia e anche del Veneto. L’unica presente in tutto il Nordest. Con ambizioni internazionali (o meglio transfrontaliere). «Stiamo cercando di coinvolgere le professioniste istriane. Abbiamo già preso contatto con Viviana Benussi, vicepresidente della regione istriana. I nostri temi non hanno confini. Trieste, Pola e Fiume poi si assomigliano molto» racconta entusiasta la presidente architetto Lucia Krasovec Lucas. L’Aidia di Trieste vanta per ora 10 socie: 9 professioniste (sette architetti e due ingegneri) e una studentessa. Età media: 40 anni. La vicepresidente è l’ingegner Ilaria Garofolo. Fanno parte del consiglio direttivo: Mirjana Dragovich, Silvia Fonzari e Nicoletta Zennaro.

L’Aidia si fonda su una questione di pari opportunità. O quote rosa. Una battaglia di genere che, cinquant’anni dopo la nascita, è ancora terribilmente attuale. «Non è solo una questione di genere, ma ancor oggi, a parte rari casi, per le donne è molto difficile emergere in questi settori. Eppure da sempre la città è un termine femminile. E noi vogliamo sottolineare una certa sensibilità, una certa cura e una certa attenzione» assicura la presidente. E i colleghi maschi? «Non sono esclusi. Sono chiamati a confrontarsi e saranno invitati a qualche conferenza. Non si possono iscrivere. Questo no. Ma sono invitati ai nostri incontri» aggiunge Krasovec Lucas. Alla prima uscita saranno presenti la Presidente nazionale di Aidia, ingegnere Paola Pepe, e i presidenti degli ordini degli architetti e ingegneri di Trieste. Inoltre ci sarà l’architetto Gigetta Tamaro Semerani, socia onoraria dell’Aidia di Trieste («È la figura storica della città») che terrà una relazione “dal cucchiaio alla città” (il titolo invitante della conferenza). Le ambizioni dell’Aidia di Trieste (“manifesto di architettura al servizio dell’umanità” a parte) sono elevate. «Vogliamo essere accentratrici di pensieri e di azioni sull’architettura del territorio. Una nuova visone dell’architettura e della vita. Un’architettura e un’ingegneria dal volto umano. Quello che dovrebbero ricominciare a fare i professionisti del settore» aggiunge la presidente. Architetti e ingegneri tremate, le architette e le ingegnere sono tornate. (fa.do.)

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