Argini vegetali sul Versa per contrastare l’erosione

Tecniche di ingegneria naturalistica lungo il torrente da Mariano a Romans In programma anche la realizzazione di briglie per ridurre la velocità dell’acqua

MEDEA. L’alluvione a Medea nell’ottobre del 1998 con l’esondazione del torrente Versa ha rappresentato uno dei momenti più critici e duri per il paese e per la popolazione. Quando si parla di sicurezza e di lavori idraulici lungo il corso d’acqua, nella memoria collettiva della gente torna alla mente il ricordo di quei giorni vissuti nella paura. Anche per non dimenticare quegli avvenimenti, l’amministrazione comunale di Medea ha voluto presentare alla comunità il progetto dei lavori di sistemazione e manutenzione idraulica del Versa predisposti dalla Regione Fvg lungo il tratto di sei chilometri, che include i comuni di Mariano,Capriva, Cormons, Moraro, Medea e Romans. I lavori sono iniziati alla fine di gennaio e nel corso dell’illustrazione del progetto è stato fatto il punto sulla situazione degli interventi finora eseguiti. Sono intervenuti l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito, il sindaco di Medea, Igor Godeas,i sindaci e i rappresentanti dei comuni interessati agli interventi, il progettista e direttore dei lavori della Direzione centrale Ambiente ed Energia dell’ufficio regionale Roberto Tomat, accompagnato da collaboratori e assistenti, Claudio Berra, il responsabile della ditta Bemoter di Nimis che sta eseguendo gli interventi. I lavori stanno procedendo a grande ritmo e nei tempi previsti. Le operazioni stanno interessando tutto il tratto previsto degli interventi con due cantieri di lavori che stanno intervenendo con la pulitura dell’alveo e degli argini e con le prime sistemazioni delle sponde completamente divelte dopo anni di mancanza di interventi di manutenzione. «Siamo molto soddisfatti di come sta eseguendo i lavori la ditta - ha sottolineato l’assessore regionale Vito - e della sua professionalità e capacità. Sono lavori importanti che la gente aspettava da tempo. Questo intervento è molto peculiare ed è un esempio concreto di come si sia riusciti a realizzare un progetto che sposa la sicurezza idraulica con la riqualificazione ambientale e paesaggistica».

A illustrare il progetto è stato il direttore dei lavori Tomat. L’obiettivo è quello di ripristinare e integrare le opere idrauliche esistenti in modo da ridurre la velocità dell’acqua e proteggere gli argini dal fenomeno dell’erosione con tecniche di ingegneria naturalistica. Tra le altre cose saranno realizzate le briglie e sistemate le scogliere con l’inserimento di talee in salice in modo da creare scogliere rinverdite. L’unico vero ostacolo fino a oggi è rappresentato dal posticipo dei lavori nel tratto di Moraro, a valle del ponte sulla Sr56. A causa della riproduzione dei pesci bisognerà attendere. In particolare è atteso anche il gruppo di studio sulla Microcondylaea Bonellii del Consiglio nazionale di ricerca di Verbania-Pallanza (Piemonte)per la verifica dell’effettiva presenza del mollusco stesso e per definire eventuali adeguate misure per la tutela della specie durante i lavori. Nel dibattito che è seguito è stato posto dai cittadini di Medea il problema delle chiaviche nella gestione del rischio idraulico. I responsabili del lavoro hanno evidenziato che tutte le problematiche saranno risolte e si chiederà la collaborazione del Consorzio di Bonifica.

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