Asili sbarrati a Trieste da oggi per 82 bimbi non vaccinati

Le famiglie avevano preso appuntamento per i richiami senza poi presentarsi: non entreranno finché non saranno in regola
Un piccolo paziente prima di essere vaccinato presso il centro vaccinale di Via Statuto in Milano, 5 Settembre 2017. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO
Un piccolo paziente prima di essere vaccinato presso il centro vaccinale di Via Statuto in Milano, 5 Settembre 2017. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

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TRIESTE Sono 82, ovvero il 2,4% dei quasi 3.500 iscritti, i bambini che oggi a Trieste non potranno entrare all’asilo perché non in regola con la profilassi vaccinale prevista dal ministero della Salute. Nello specifico, dei 1.050 piccoli che frequentano i nidi comunali sono 27 (il 2,6%) quelli che mancano della completa copertura vaccinale. Dei 2.400 alunni delle scuole di infanzia comunali sono invece 55 (il 2,3%) quelli che oggi per il medesimo motivo non potranno entrare in classe. Nei mesi scorsi molti di questi bambini hanno potuto accedere alle strutture perché risultava che i loro genitori avessero già fissato l’appuntamento per i richiami vaccinali, oppure perché erano ancora troppo piccoli, nel caso dei nidi, per aver completato lo stesso iter vaccinale.

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Ma lunedì scorso, alla scadenza effettiva indicata per presentare i documenti utili a certificare le avvenute vaccinazioni, l’AsuiTs ha inviato al Comune la lista dei bambini non in regola, in quanto le loro famiglie non hanno rispettato le scadenze in questione. Alcuni risultano non avere alcuna copertura, ad altri mancano solo alcuni dei vaccini obbligatori.

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Gli uffici dell’Area Educazione del Comune, lista alla mano, ieri hanno telefonato alle famiglie dei bambini non in regola, informandole che, se oggi si presenteranno al nido o alla scuola per l’infanzia con i loro figli, riceveranno un provvedimento di diniego firmato dalla dirigere Manuela Salvadei.

Gli 82 piccoli “scoperti”, fino a che il loro iter vaccinale non sarà completato, non potranno dunque entrare. La loro iscrizione al nido o alla materna non decade, ma resta praticamente in una posizione di stand by. Se i loro genitori regolarizzano la situazione, presentandosi con i documenti dell’Azienda sanitaria che attesta le avvenute vaccinazioni, possono rientrare subito in asilo.

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Come indicato da una recente circolare, non serve nemmeno prendere appuntamento per accedere al servizio di vaccinazione, basta presentarsi nelle strutture dell’AsuiTs nelle fasce orarie indicate. Se una parte dei genitori di questi 82 bambini è probabile che adempirà agli obblighi vaccinali ora che le porte delle strutture comunali si sono sbarrate, è altrettanto preventivabile che i più convinti no-vax manterranno la loro posizione.

«La percentuale dei bambini non in regola a Trieste è leggermente al di sotto della media regionale – osserva l’assessore all’Educazione Angela Brandi – però le loro famiglie sono quelle che non si sono prestate agli appuntamenti pur avendoli prenotati, e mi sembra difficile pensare a una semplice dimenticanza. Faccio appello al senso di responsabilità di questi genitori, invitandoli a vaccinare i loro figli a tutela della loro salute ma anche di quella degli altri bambini, soprattutto di quelli più fragili che non hanno la possibilità di sottoporsi alle vaccinazioni».

La posizione del Comune è netta. «Su questi obblighi non transigiamo», sottolinea l’assessore: «Non solo perché è un obbligo imposto dalla legge, ma soprattutto per tutelare la salute pubblica».—


 

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