Assistenza anziani: si difende la Mademar

Le critiche ai servizi offerti dalla Mademar mosse da familiari di alcuni ospiti e sfociate in segnalazioni all’Associazione per i diritti del malato? Fulmini a ciel sereno per noi. Prima d’ora, non avevamo mai ricevuto alcun tipo di rimostranza».
Così Pietro Segata, presidente della società cooperativa Dolce - capofila dell’associazione temporanea d’impresa formata con Immobiliare NordEst e Camst per gestire la Rsa di via Madonna del mare -, interviene nel dibattito innescato dall’inchiesta sulla morte di ex degente della struttura. «Sull’inchiesta in sè - chiarisce Segata - non faccio valutazioni. Ad agire saranno la Procura con l’ausilio dei propri tecnici da un lato, i miei legali e il medico legale da noi nominato come consulente dall’altro (al momento Segata è indagato per omicidio colposo ndr). È sulle segnalazioni di altre presunte inefficienze, arrivate anche all’attenzione del l’Associazione diritti del malato, che vorrei fare chiarezza. Ricordo che la Mademar non è una casa di riposo, ma una Rsa che ha un contratto specifico con l’Azienda per i servizi sanitari e si occupa di gestione delle dimissioni e della riabilitazione dopo la fase acuta di soggetti fragili. I percorsi e le prestazioni da erogare a tutti gli ospiti, quindi, vengono definiti e concordati con il personale Ass».
Da un legame così stretto e puntuale con l’Azienda quindi, continua il presidente della società Dolce, discende un regime di controlli costanti sui servizi offerti all’interno della residenza. «Proprio in virtù del contratto con l’Ass, che richiede determinate terapie e prestazioni da parte di medici e infermieri - precisa ancora Segata -, siamo monitorati ogni giorno dagli operatori del Distretto 4 a cui facciamo riferimento. Le verifiche cioè sono continue e non hanno mai dato luogo finora a contestazioni o obiezioni rispetto agli standard assistenziali garantiti. Ecco perchè le affermazioni dell’Associazione dei diritti del malato e le rimostranze dei parenti di alcuni ospiti ci hanno così sorpreso. Se ci fossero state inadempienze e irregolarità simili a quelle descritte, l’Azienda avrebbe preso provvedimenti e, forse, avrebbe anche interrotto il rapporto contrattuale. Invece - continua Segata - non ha mai avuto nulla da eccepire».
Così come, secondo i vertici della Mademar, non hanno mai avanzato rivendicazioni di alcun tipo i familiari degli anziani ospitati. «Gestiamo la struttura da quattro anni e in questo lasso di tempo non ci è mai arrivata nemmeno una denuncia di sinistro o una citazione per risarcimento danni. Sia chiaro - conclude Segata -. io rispetto i familiari di anziani con problemi e ancor di più quelle che hanno perso una persona cara. Non vorrei però che un singolo episodio (la morte dell’ultraottantenne che ha innescato l’indagine del pm Frezza ndr) gettasse ombre sull’intera struttura. Struttura che, appunto, in 4 anni non ha mai avuto problemi». (m.r.)
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