Ater Trieste congela gli affitti per un mese, più tempo anche a chi deve lasciare la casa

L’ente invita chi lo può fare a pagare nei termini, ma è pronto ad anticipare pure spese condominiali e bollette  
La sede dell'Ater di Trieste in piazza Foraggi
La sede dell'Ater di Trieste in piazza Foraggi

TRIESTE. Slitta di un mese il pagamento del bollettino di marzo per gli inquilini Ater. Non solo: l’ente non addebiterà alcun canone di affitto agli utenti che nei prossimi due mesi restituiranno le chiavi dell’alloggio oltre il termine stabilito dalle disdette. Ecco i punti chiave delle misure anticrisi legate all’emergenza coronavirus deliberate negli scorsi giorni dal Consiglio di amministrazione dell’Ater di Trieste presieduto da Riccardo Novacco.

La prima soluzione permette di rimandare ad aprile il saldo del bollettino contenente le spese di locazione, quelle condominiali e di luce, acqua e gas, che lo stesso ente provvederà momentaneamente a saldare. Gli utenti verranno così esonerati dall’applicazione della mora nel caso di pagamenti effettuati in ritardo. Secondo l’Ater – che invita comunque coloro che hanno le possibilità economiche di effettuare i pagamenti nei tempi ordinari – il potenziale bacino di utenti che potrebbero beneficiare della proroga corrisponde a due terzi degli inquilini, vale a dire 7.500 famiglie sui circa 11 mila totali.

In termini economici, dal punto di vista dell’ente, si parla di entrata sospese per circa 700 mila euro. «È una soluzione che crea per forza un buco nel bilancio – commenta Daniele Mosetti, indicato nel Cda da Fratelli d’Italia – a cui sarà rimediato in sede di assestamento una volta rientrata l’emergenza. Dovremo valutare comunque anche altre misure da prendere visto che il periodo di emergenza potrebbe essere prorogato.

Per il momento sarà l’Ater che assolverà alle spese. Abbiamo cercato di escogitare le soluzioni migliori con un lavoro impegnativo e straordinario, facendo fronte contemporaneamente a necessità di smart working e altre limitazioni».

Anche chi aveva dato la disdetta negli scorsi mesi per lasciare in questo periodo gli appartamenti – si tratta di una trentina di casi – potrà beneficiare di un altro provvedimento deciso dal Cda. Gli inquilini potranno infatti lasciare gli immobili anche dopo il termine della disdetta nel corso dei mesi di marzo e aprile senza incorrere in un ulteriore addebito di canoni. Da piazza Foraggi infine arriva un’ulteriore azione – dopo che sono state messe in campo anche altre misure organizzative in sede negli scorsi giorni – in chiave anticontagio nelle parti comuni chiuse degli stabili.

Per un mese infatti, a partire dalla prossima settimana, verranno incrementati alcuni servizi di sanificazione: passerà da quindicennale a settimanale cadenza della pulizia e della lavatura interna delle pareti degli ascensori, da mensile a quindicinale quella della lavatura di pavimenti, rampe delle scale, pianerottoli e corridoi interni nonché della pulizia e della spolveratura delle pulsantiere e delle cassette delle lettere, da trimestrale a due volte a settimana quella della pulizia e della lavatura di ambedue i lati dei serramenti vetrati (se accessibili), dei davanzali esterni ed interni e dei punti luce di vani scale, ringhiere e corrimani.

Si tratta di un servizio aggiuntivo di igienizzazione che coinvolgerà 900 stabili Ater per un importo extra di 55 mila euro. «Questa è un’attività che già svolgono gli operatori – conclude Mosetti – ma in questo caso sarà più specifica. Non è una pulizia ordinaria».


 

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