Oltre 200 auto rigate con un punteruolo a Trieste: denunciato il vandalo

Si tratta di un 29enne con precedenti penali: è stato immortalato dalle telecamere e identificato dalla Polizia Locale. Nelle ultime due settimane decine di vetture sono state rigate sulla fiancata

Laura Tonero e Gianpaolo Sarti
Una tante automobili danneggiate nell’ultima settimana
Una tante automobili danneggiate nell’ultima settimana

Ventinove anni, iracheno. Vive in Porto vecchio. È lui il giovane ritenuto responsabile dei danneggiamenti di centinaia di automobili rigate con un punteruolo. L'uomo è stato fermato dagli investigatori della Polizia locale, dopo un'accurata indagine, in via Beccaria dove frequenta abitualmente il centro scommesse.

A suo carico sono riconducibili oltre duecento auto danneggiate, per danni calcolati in più di mezzo milione di euro.

Alcune vetture, anche di un certo valore, sono state rigate con solchi profondi su tutte le fiancate.
Il vandalo ha messo a segno uno degli ultimi raid alcune notti da proprio in via Beccaria, rovinando una decina di veicoli. L'uomo ha colpito anche in via Maiolica danneggiando tutte le auto parcheggiate.

Ci sono delle immagini che immortalano il ragazzo mentre riga la fiancata di alcune automobili con qualcosa di appuntito. Non un unico episodio, il che ha fatto pensare che la matrice della raffica di atti vandalici, tutti compiuti con le medesime modalità, sia attribuibile a un’unica persona. Un giovane, appunto, che nelle ultime settimane si è mosso in punti diversi della città prendendo di mira le quattro ruote, segnando con una lunga linea, profonda, la carrozzeria.

“La visione di tutti questi numerosi filmati, più alcuni monitoraggi mirati sul territorio, hanno consentito di identificare e denunciare una persona sulla quale erano riusciti a raccogliere elementi di prova sufficienti a presupporre un suo possibile coinvolgimento negli illeciti denunciati – si legge in un comunicato della Polizia locale –, ipotesi rafforzata anche dall’esistenza di altri precedenti a suo carico per reati specifici dello stesso tipo, oltre che per resistenza, rapina e furto aggravato”.

Centinaia di denunce

Dall’inizio dell’anno sono oltre 160 le denunce raccolte dalle forze dell’ordine per atti vandalici e danneggiamenti a mezzi. Di queste oltre una novantina sono nelle mani della Polizia locale, che sta indagando anche sui più recenti raid mirati a danneggiare le fiancate delle autovetture.

Gli episodi, che sembrerebbero registrare una battuta d’arresto dallo scorso weekend, hanno toccato tutta la città. Per almeno una decina di giorni, ogni mattina anche sui social era un ripetersi di testimonianze di triestini imbufaliti per aver trovato la macchina rigata. Se dovesse essere stata un’unica mano a commettere quei danni, significherebbe che il ragazzo in questione si è mosso da una parte all’altra di Trieste con l’intenzione di lasciare la sua “firma” in punti diversi.

Le zone colpite

Solo per citare alcuni casi tra i più recenti, sono stati denunciati episodi di automobili alle quali è stata danneggiata la fiancata in via Franca, via Murat, via Ariosto (due episodi con più veicoli rigati in un mese), via Fabio Severo, via Cologna (con alcuni specchietti retrovisori divelti), via Sant’Anastasio, via della Geppa, via del Lavatoio, via Beccaria, via Ghirlandaio, ma anche a Roiano e Opicina.

A essere prese di mira sono sia semplici utilitarie che automobili di maggior pregio, sia quelle con targa italiana che quelle estere. Chi colpisce quindi non ha un obiettivo preciso, non vuole ad esempio “punire” i più facoltosi o i turisti, ma in maniera generica gli altri, la collettività. Sia chiaro, danneggiamenti simili se ne sono registrati negli anni, ma non con questa frequenza, con intere file di mezzi danneggiati.

Auto prese di mira

Le automobili – sebbene anche moto e scooter non siano esenti da danneggiamenti volontari – sono diventate nell’ultimo anno uno degli elementi più vulnerabili: decine di vetture sono state date alle fiamme, ad altre sono stati forati gli pneumatici, infranti i finestrini, spezzati i tergicristalli o rigate le fiancate.

Chi agisce lo fa anche con una certa dose di scaltrezza, perché il più delle volte mette a segno il colpo in zone poco o per nulla coperte da videocamere. Ma a dare man forte agli impianti di videosorveglianza del Comune o a quelli dei privati sistemati all’esterno di condomini e negozi ci sono anche le dashcam, che più di un proprietario, vista la situazione, ha istallato sulla vettura. Sembra siano stati anche questi dispositivi ad aver fornito elementi che potrebbero rivelarsi utili alle indagini. —

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