Autovie Venete, oltre 33milioni di utile netto nonostante l’effetto-crisi e il calo del traffico
Arginato il calo del traffico tra fine 2008 e inizio 2009

TRIESTE
La crisi si fa sentire anche sulle autostrade. Investimenti e calo di traffico fanno scendere l’utile netto di Autovie Venete che si mantiene comunque alto e addirittura in crescita rispetto al bilancio di due anni fa. Se lo scorso anno la concessionaria aveva chiuso i battenti con un incremento record (41 milioni di euro, pari a +71 per cento rispetto all’esercizio precedente), difficile da eguagliare, quest’anno si dovrà «accontentare» di 33 milioni e 500 mila euro circa, al netto di imposte.
LE ASSEMBLEE
Il bilancio 2008–2009 sarà esaminato e approvato dal consiglio di amministrazione della concessionaria e poi portato in assemblea (il 15 ottobre). In quella sede sarà anche rinnovato il consiglio di amministrazione della società e saranno recepite le modifiche statutarie richieste dal socio di maggioranza. I soci saranno impegnati prima con un’assemblea straordinaria, fissata il 28 di settembre, per esaminare e approvare il testo della nuova convenzione da sottoscrivere con Anas e il relativo piano finanziario. Il termine entro cui Anas avrebbe dovuto dare risposta alla bozza presentata dalla concessionaria era l’11 settembre, ma la trattativa – in ballo c’è la revisione dei tempi e delle procedure di realizzazione della terza corsia nonché la copertura dei maggiori costi da soddisfare tramite un aumento delle tariffe – non si è ancora conclusa. I vertici di Autovie sono comunque fiduciosi di riuscire a chiudere la partita entro il mese in modo che la nuova convenzione possa diventare operativa entro la fine di ottobre.
IL DIVIDENDO
Il fatto che Autovie continui a produrre un utile più che interessante – 24 milioni due anni fa, 41 nello scorso esercizio e quest’anno 33 milioni – e che la Regione abbia bisogno di risorse per realizzare le opere, pone ancora una volta il problema della distribuzione del dividendo. Friulia (azionista di maggioranza) ha riconfermato ad agosto – durante l’assemblea che ha affidato mandato al presidente Santuz di trattare con Anas il rinnovo della convenzione – la volontà di distribuire il 25 per cento degli utili ai soci. Quest’anno la cifra ammonterebbe a poco meno di 8 milioni e mezzo di euro. La non distribuzione dell’utile – che richiederebbe una revisione dei patti parasociali – è una delle leve, insieme all’aumento tariffario e alla ricapitalizzazione, per finanziare i maggiori costi di realizzazione della terza corsia. Tra le tre leve è sicuramente la meno determinante sul piano economico, ma la più importante sotto il profilo politico visto che gran parte dell’aumento dei costi dell’infrastruttura dovrà essere sostenuta dagli automobilisti.
IL CASELLO
Spetta, infine, ad Anas la valutazione sull’opportunità di arretrare il casello di Lisert fino a Topogliano. La richiesta, avanzata dal territorio isontino per mettere in sicurezza il traffico locale, sarebbe sostenibile sotto il profilo tecnico, ma lo sembra difficilmente sotto quello economico. L’assessore Riccardo Riccardi, durante la recente audizione in commissione trasporti, ha ribadito la non preclusione a valutare tutte le soluzioni nella consapevolezza che la sostenibilità finanziaria dell’operazione sarà determinante. Autovie non può rinunciare ai pedaggi che le derivano dalla gestione odierna del tratto tra Villesse e Trieste. L’unica alternativa, quindi, sarebbe l’applicazione di un pedaggio virtuale alto che penalizzerebbe auto e camion che oggi escono a Villesse e Redipuglia. La tariffa salata porterebbe probabilmente a una deviazione del traffico locale sulla statale 14 svuotando così l’autostrada e congestionando il traffico ordinario.
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