«Avanti con il rigassificatore di Veglia»

La possibilità di una struttura a Zaule non ferma Zagabria: «Noi inseriti nelle liste strategiche». L’Unione europea ha investito già 5 milioni di euro per la redazione della documentazione tecnica

FIUME. È stato il ministro croato dell’Economia, Ivan Vrdoljak, a spazzare via i dubbi sollevati giorni fa da Mirela Holy, presidente del partito Orah (8% di consensi negli ultimi sondaggi a livello nazionale) ed ex ministro dell’Ambiente. Holy aveva sostenuto in un’intervista che il rigassificatore di Zaule - di cui si è tornato a parlare dopo l’ok sulla compatibilità espresso da Roma e il ricorso al Tar da parte anche della Regione Fvg - avrebbe di fatto cancellato il progetto contemplante la costruzione di un similare impianto a Castelmuschio (Omišalj), sull’isola di Veglia. «All’Europa non interessa avere due terminal identici e distanti poche decine di chilometri in linea d’aria - aveva asserito la Holy – la Croazia dovrebbe preoccuparsi in quanto l’approntamento del rigassificatore a Zaule potrebbe significare l’addio al progetto Castelmuschio». A risponderle è stato il ministro Vrdoljak, il quale ha affermato che il rigassificatore vegliota si farà e probabilmente entrerà in funzione nel 2019. «A differenza di quello triestino, il nostro impianto Lng è inserito in tutte le liste strategiche prioritarie d’Europa – parole di Vrdoljak – inoltre si trova in avanzato stato di attuazione, ben più avanti del progetto italiano».

Il rigassificatore di Veglia in dirittura d’arrivo

A dare manforte a Vrdoljak è stato Mladen Antunovi„, direttore generale di Lng Croazia, responsabile del progetto. «I preparativi sono molto avanti – ha detto – e noi siamo stati costretti a spostare al 31 maggio prossimo il termine ultimo di presentazione delle offerte da parte dei potenziali locatari. Ce lo hanno chiesto le stesse imprese interessate a firmare il contratto di locazione, dicendo che così avranno più tempo per redigere la necessaria documentazione. Non siamo affatto preoccupati dalle notizie che arrivano da Trieste. L’impianto di Zaule non ci interessa, noi andiamo avanti per la nostra strada, ben sapendo che al rigassificatore di Veglia si rivolgeranno quei Paesi che non hanno l’interesse a ricevere il gas dal terminal di Zaule, come ad esempio l’Ungheria e la Slovacchia».

A detta di Antunovi„, l’Europa copre un terzo del suo fabbisogno di gas grazie alla Russia, circa 150 miliardi di metri cubi annui, e dunque neanche 20 impianti come quelli di Castelmuschio e Zaule potrebbero risolvere questo problema di dipendenza. Come noto, a Zaule si potrebbero movimentare annualmente sugli 8 miliardi di metri cubi di gas, mentre a Castelmuschio non si supererebbero i 6 miliardi. «Abbiamo ricevuto da Bruxelles 5 milioni di euro per formulare la documentazione tecnica del terminal – ha aggiunto Antunovi„ – la nostra speranza è che dai fondi europei si possa coprire una fetta consistente del finanziamento». A Zagabria sanno che l’Unione europea ha stanziato 300 milioni di euro per la costruzione di un rigassificatore polacco e dunque i croati confidano nella generosità comunitaria.

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