Avvistato un giovane orso nella zona di Monrupino

Un giovane esemplare di orso bruno, del peso di circa 60-70 chilogrammi, si aggira indisturbato nella zona di Monrupino. Ad avvistarlo per prima, due settimane fa, era stata una coppia di ragazzi che - a bordo di un'automobile - avevano notato il plantigrado muoversi sul ciglio della provinciale che collega Fernetti a Zolla, probabilmente alla ricerca di cibo da mettere sotto i denti. La segnalazione era partita, ma lì per lì si era pensato anche a un possibile errore: non è infrequente che un cinghiale (specie quest’ultima ormai di stanza sul Carso), magari di grossa taglia, sia scambiato per le più disparate specie di mammiferi. E invece qualche tempo dopo un secondo avvistamento ha accreditato la notizia. La scena si è svolta all'interno del recinto della cava di Monrupino, quando alle prime ore del mattino l'orso in fuga è stato sorpreso dall'arrivo di due operai e del titolare dell'attività. Che, pare, hanno pure filmato l'animale prima che sparisse.
Orme inequivocabili sono in seguito state rilevate e fotografate dagli uomini della Polizia ambientale territoriale della Provincia, giunta sul posto dieci minuti dopo la chiamata degli addetti, quando però l'orso se l'era già svignata scavalcando il recinto. Impossibile sbagliarsi: il sedime della cava, reso molle da una precedente precipitazione, ha fatto praticamente da calco.
Palazzo Galatti è stato subito informato e monitora la situazione da vicino, come conferma Igor Dolenc, vicepresidente della Provincia e assessore ad agricoltura, fauna e flora: «Non sussistono pericoli per l'uomo e non ci si deve preoccupare. Non si tratta infatti di un caso eccezionale: già negli anni Novanta la presenza di orsi era stata segnalata nella nostra provincia, a Trebiciano, e anche sul monte Cocusso, al confine con la Slovenia, da dove molto probabilmente proviene quest'ultimo esemplare. Finora – così Dolenc – si è preferito non dare informazioni per evitare il solito capannello di curiosi, che finirebbe con l'innervosire l'animale. Si tratta di un cucciolo curioso e quando un giovane animale lascia la madre è frequente che compia escursioni notevoli. A quest'ora potrebbe essere già partito per un’altra zona. Comunque la Polizia ambientale segue da vicino la vicenda».
«Al 99% è un maschio – spiega il sottufficiale Maurizio Rozza, intervenuto a Monrupino col comandante Ilario Zuppani – dell'apparente età di due anni, sui 60-70 chili».
Rozza, recatosi in un'area sovrastante la cava, in prossimità della linea di confine di Stato, è riuscito a vedere per qualche istante l'animale. Rilevando anche tracce fresche. Verranno comunque proseguite le ricerche, riferisce sempre Rozza, di materiale genetico (come peli ed escrementi per un'analisi) così da svolgere un'identificazione dell'esemplare.
La Polizia ambientale territoriale della Provincia si muove nell'ambito dei protocolli operativi del progetto Life Arctos-Azione C4. Il personale, assieme al corpo forestale regionale e statale, aveva infattti formato squadre di intervento rapido interforze che si sono costituite nel corso di due anni. Una delle tappe dell'addestramento pratico si era svolta in Abruzzo, dove la presenza dell'orso marsicano è radicata, con un turno di una settimana di vigilanza sui plantigradi problematici.
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