Badante espulsa per bigamia rientra in Italia: presa a Duino

Durante i controlli in autogrill i carabinieri si sono insospettiti  dall’ “esuberanza” della donna e dalle sue richieste insistenti di poter correre subito al bar 



Un marito in Albania, un altro in Sicilia e un terzo in Abruzzo. Per la legge italiana un evidente caso di bigamia, senza considerare il terzo coniuge rimasto in terra albanese (e in tal caso si sarebbe potuto parlare, contabilità alla mano, di trigamia). La scoperta dei due matrimoni contratti in rapida successione in Italia ne aveva fatto scattare l’espulsione dal territorio nazionale ormai undici anni fa. Ma la 58enne albanese D.D.L., di professione badante con il vizietto del “matrimonio facile”, evidentemente sentiva nostalgia dell’Italia e aveva deciso di tornare ad assaporare l’atmosfera estiva del Bel Paese.

Non aveva fatto i conti, però, con una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Duino Aurisina ai comandi del capitano Cristian Giavedoni, che nell’ambito dei controlli sulle strade durante queste giornate di esodi estivi ha fermato il pullman, con targa albanese, sulla quale viaggiava la donna nell’area di servizio “Duino Nord”.

Quando i militari dell’Arma sono saliti a bordo la 58enne ha subito manifestato un comportamento quantomeno curioso. Si è fatta avanti e ha insistito per essere controllata per prima spiegando che era impaziente di correre al bar della stazione di servizio per gustarsi finalmente un buon espresso italiano dopo il lungo viaggio. Al caffè, però, ha dovuto rinunciare. La sua esuberanza ha infatti insospettito i carabinieri, che hanno approfondito i controlli sul suo conto accertando la donna risultava essere stata espulsa dall’Italia nel 2008, al termine di una singolare vicenda giudiziaria terminata con la condanna per bigamia.

Alterando i propri dati anagrafici, la donna albanese che aveva lavorato come badante in varie città era riuscita a contrarre due matrimoni con altrettanti cittadini italiani, uno in Sicilia e l’altro in Abruzzo. Superfluo aggiungere che entrambi i mariti erano del tutto all’oscuro del “segreto”.

I carabinieri di Duino Aurisina hanno quindi arrestato la donna per il reingresso illegale sul territorio italiano, mettendola a disposizione della Procura di Trieste che, oltre a convalidare l’arresto, ha concesso il nulla osta all’avvio di un nuovo procedimento per l’espulsione dall’Italia.

Sempre i carabinieri della Compagnia di Duino Aurisina nei giorni scorsi hanno eseguito un secondo arresto, durante un controllo nei pressi dell’ex valico confinario di Fernetti. Una pattuglia del Radiomobile di Aurisina ha rintracciato un cittadino romeno di 28 anni, G.L.F., che deve scontare una pena di 4 mesi di carcere per il furto di materiali e attrezzature edili commesso in un cantiere romano nel 2016. Al termine delle formalità di rito, il giovane è stato accompagnato in carcere al Coroneo. —





Riproduzione riservata © Il Piccolo