Balera o elica al posto della Tripcovich

«Ci vuole coraggio, la sala vada alla musica di tutti e per tutti. Sale prove, scuole da ballo, feste pomeridiane musicali per bambini, discoteche a vari gusti musicali e balera per gli “over” e sala...

«Ci vuole coraggio, la sala vada alla musica di tutti e per tutti. Sale prove, scuole da ballo, feste pomeridiane musicali per bambini, discoteche a vari gusti musicali e balera per gli “over” e sala concerti per i gruppi locali», scriveva Maurizio Bucci il 10 marzo 2012 appoggiando il progetto della Nuova Tripcovich dopo che era stato un sostenitore della demolizione. «Hanno paura del conto economico (sindaco e maggioranza), poveri ignari della grande potenzialità dell’idea», scriveva da consigliere regionale di Forza Italia. Ora che è lui maggioranza (e persino in giunta) potrebbe trovare il coraggio per rilanciare l’idea della Nuova Tripcovich. «Una struttura di mero gusto balcanico, aberrante, nata come teatro d’emergenza» dichiarò nel 2006 impugnando il piccone a fianco del sindaco Dipiazza. Da vero esteta non poteva tollerare la vista di quello “scatolone” (“una sorta di capannone industriale”) sorto nel 1935 e probabilmente neppure un’opera autografa di Nordio. «Non è vero che quella che era l’ex stazione autocorriere sia stata costruita dal noto architetto Nordio. Ho fatto una ricerca». Meglio buttarla giù. «Al suo posto potremo collocare un simbolo dell’attività e della storia cittadine - propose Bucci -. Penso a un’elica, a un motore o a qualcosa del genere. Non la prua di Elettra perché la ritengo troppo rovinata e poco valida esteticamente». L’estetica prima di tutto.

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