Cosa dice la lettera che Liliana ha lasciato a Sterpin? Una poesia d’addio o messaggio d’amore: tutte le ipotesi
Interpretazioni diverse degli avvocati in merito al testo spedito dalla donna all’amico che ammette di aver aggiunto la firma

Una lettera di addio o una semplice dedica? Un messaggio malinconico di una persona che sta attraversando un momento di difficoltà e che non è stato compreso nella sua tragicità, o delle frasi d’amore che testimoniano il sentimento di Liliana Resinovich per Claudio Sterpin?
Le interpretazioni sul testo che la 63enne aveva inviato alla mail dell’amico settimane prima di scomparire, non sono univoche. Intanto mercoledì sera nel corso della puntata di “Chi l’ha visto?”, Sterpin ha riferito che la firma “tua Lilly” posta sotto al testo l’ha inserita lui. Ovvero, avrebbe preso la poesia inviatagli da Liliana, aggiungendo quel dettaglio per dare maggiore enfasi probabilmente al messaggio. Il senso comunque non cambia.
«Quella poesia – spiega l’avvocato Federica Obizzi, legale della nipote di Liliana, Veronica – fa parte dei numerosi messaggi, canzoni e testi che i due si scambiavano, confermando l’esistenza di un rapporto intimo e intenso». Per l’avvocatessa «non è possibile attribuire un significato specifico e ulteriore a tali versi, contenuti in una raccolta di Francesco Versace del 2014 e ripubblicati sul web nel 2017 da Giulia Torelli. Vanno letti assieme alle altre risultanze investigative, comprese, ad esempio, le conclusioni della seconda indagine autoptica e l’assenza di impronte papillari di Liliana sui sacchi neri che la contenevano, risultati che individuano una scena omicidiaria».
Non la pensano così i difensori di Sebastiano Visintin, il marito della donna oggi indagato per la morte della moglie. «Una lettera che può essere interpretata in varie direzioni – così i legali Paolo e Alice Bevilacqua –: innanzitutto non sappiamo bene della genuinità, dell’origine, della confezione di questo testo. Quello che ci stupisce è che questo scritto, già agli atti, venga nuovamente fuori proprio il giorno dopo l’esito dell’incidente probatorio, visto che quando in chiusura del controesame abbiamo chiesto a Sterpin se avesse qualcosa altro da dire, la risposta secca è stata “no”, e nonostante fosse stato diffidato a non rivelare nulla di quello che custodiva, il giorno dopo ha rinnovato l’esistenza di una lettera». A Sterpin è stato chiesto anche se Liliana avesse mai manifestato intenzioni suicidarie, e anche in quel caso ha risposto di no.
«Se la condivisione di questa poesia è genuina, e viene inviata a lui prima della scomparsa – valutano i Bevilacqua – questo depone a favore di una tesi che non è quella unidirezionalmente sollecitata dalla Procura». I difensori di Visintin attendono ora la decisione della gip Flavia Mangiante in merito alla richiesta di incidente probatorio per le analisi genetiche, dattiloscopiche, merceologiche sui reperti e sulla perizia medico-legale.
«Siamo poi stupiti dal fatto che la Procura abbia chiesto l’incidente probatorio per raccogliere la testimonianza di Sterpin – aggiungono – e invece non si sia preoccupata di usare lo stesso strumento per ascoltare un suo consulente che non gode di buona salute, e che ha avuto nella prima fase delle indagini un ruolo importante». Il riferimento è al medico legale Fulvio Costantinides, che forse potrebbe poter dire qualcosa, ad esempio, sulla frattura della vertebra. Neppure il preparatore anatomico è stato sentito, mentre la Procura nella nuova fase della indagini ha sentito l’albergatrice dove i coniugi Visintin andavano in vacanza e, appunto, Sterpin.
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