Balzo della mortalità in Slovenia. Croazia, il Sabor vuole il lockdown

LUBIANA Dopo che l’emergenza posti letto è stata tamponata grazie ai nuovi 200 posti letto ricavati da tre reparti appena finiti di ristrutturare al Centro clinico ospedaliero di Lubiana, ieri a preoccupare il governo della Slovenia riunitosi a Brdo pri Kranju è stata soprattutto la mortalità determinata dal Covid-19. Mortalità che secondo il direttore della Clinica universitaria per malattie polmonari e allergie Golnik, dottor Aleš Rozman questa settimana è la più alta in Europa sempre in proporzione al numero degli abitanti della Slovenia.
E anche ieri purtroppo le tristi cifre non sono state smentite. I nuovi contagi sono stati 2.064 su 6.806 tamponi effettuati, in pratica è risultato positivo un test ogni tre svolti. I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 45, cifra che eguaglia il triste record del 17 novembre.
E, a fronte di queste cifre, l’esecutivo ha deciso di non allentare alcuna norma anti-Covid. Il lockdown resta così come il coprifuoco dalle 21 alle 6 del mattino. Il governo ha anche deciso di prorogare per sette giorni la chiusura dei negozi che non vendono generi di prima necessità, dei teatri e dei cinema (i divieti erano in scadenza ieri) sancendo altresì la sospensione temporanea dei termini per l'esercizio dei diritti delle parti nei procedimenti giudiziari. Il ministro della Difesa Andrej Tonin ha fornito la versione dell’Esercito in relazione all’episodio avvenuto pochi giorni fa all’ospedale di Isola. Nel nosocomio era ricoverata una donna alla 31esima settimana di gravidanza, affetta anche da Covid-19. Viste le complicazioni evidenziate i medici hanno deciso di trasferirla al Centro clinico ospedaliero di Lubiana chiedendo un elitrasporto all’Esercito sloveno. Esercito che però ha rifiutato il servizio affermando di non poter trasportare sui propri mezzi chi ha prove conclamate di contagio da coronavirus. Versione confermata ieri dal ministro. Così la paziente è stata trasportata in ambulanza da Isola a Lubiana dove le è stato praticato con urgenza un taglio cesareo per salvare mamma e neonato.
Record di vittime in 24 ore ieri anche in Croazia con 49 decessi, mentre i nuovi contagi sono stati 3.164 su 8.770 tamponi, il che significa che il 36% dei test è risultato positivo. In Parlamento i deputati hanno chiesto ieri a gran voce al governo di inasprire le regole anti-Covid visto che, soprattutto nel Nord del Paese, la situazione è oramai ingestibile. Lo confermano dal “campo” le voci del direttore dell’ospedale di Varaždin, Nenad Kudelić il quale conferma che la struttura è oramai satura e già ieri molti pazienti sono stati ricoverati nelle tende allestite a fianco dell’ospedale dall’Esercito della Croazia. Stesso copione anche a Čakovec dove i ricoverati sono di gran lunga più numerosi dei dimessi. Disperato appello delle associazioni mediche della contea del Međmurje alla popolazione di attenersi scrupolosamente alle norme preventive anti Covid perché gli ospedali sono oramai al collasso. E di fronte a tale disastro del sistema sanitario nazionale le uniche misure che l’équipe di esperti epidemiologi raccomanda al governo sono: una chiusura anticipata di bar e ristoranti alle 22, il divieto di riunione per più di 30 persone, più turnazione nelle aziende con massiccio ricorso allo smart working. Di chiudere le scuole e le università poi, come dichiarato dal ministro dell’Educazione Radovan Fuchs, non se ne parla proprio. Per il governo tutto è sotto controllo. Intanto il ministro della Salute Vili Beros è positivo al Covid-19. Aspettando Godot. —
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