Banda della “coca” di Milano Il pusher chiave era triestino

Si chiama Antonino Marco Saladino, è siciliano ma abita a Trieste. È il personaggio chiave della rete dei trafficanti di cocaina sgominata dalla Squadra mobile di Milano. È stato raggiunto al Coroneo,...

Si chiama Antonino Marco Saladino, è siciliano ma abita a Trieste. È il personaggio chiave della rete dei trafficanti di cocaina sgominata dalla Squadra mobile di Milano. È stato raggiunto al Coroneo, dove era rinchiuso per precedenti reati, da un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura del capoluogo lombardo. Fino a pochi mesi fa abitava in città in un appartamento in via San Giovanni Bosco dove, da quanto si è appreso, per un periodo era stato detenuto ai domiciliari. Poi è finito in carcere dove, appunto, è stato raggiunto dal nuovo provvedimento uscito dal Tribunale di Milano. Il suo arresto è ritenuto uno tra in più importanti messi a segno nell’operazione che ha consentito di sgominare una rete di trafficanti, fonitori e distributori italiani e albanesi che si muovevano tra la periferia milanese e l’hinterland della Brianza. Ma secondo gli investigatori il fatto che Saladino avesse scelto Trieste indica che - in ipotesi - anche qui aveva degli interessi riferiti alla droga. Nel corso dell’indagine, partita nel novembre 2014 e terminata nel 2016, sono stati sequestrati 500mila euro in contanti in diverse tranche, 22 chili di cocaina, 30 chili di marijuana e un chilo e mezzo di hashish.

È stato eseguito, inoltre, un decreto di sequestro preventivo di 11 autoveicoli, 10 immobili e 32 rapporti bancari. La cocaina arrivava dall’Olanda grazie a corrieri insospettabili. Delle 33 ordinanze di custodia cautelare in carcere ne sono state eseguite 28. Dalle intercettazioni emerge un singolare modo di comunicare.

In un’occasione un cliente telefona a Salatino per dire che non è soddisfatto della cocaina che gli è stata venduta ma per farlo usa espressioni quasi comiche. La droga scadente, infatti, è chiamata ad esempio «ragazza che non puzza». «Ti volevo dire, è un pò strana la ragazza», dice il cliente che a sua volta sta rivendendo la droga ad altri acquirenti: «Sono qua con cinque amici che mi stanno dicendo la stessa cosa, che è una strana, non è come stamattina. Non puzza tanto. Questa Escort è strana» Si riferisce al fatto che la cocaina non è di buona qualità e quindi non ha effetti potenti. «Ma tu l’hai provata?», risponde a tono Salatino. «Ma sì, la stiamo (provando, ndr) in sei, ma credimi, non dicono mischiate».

Nello scorso dicembre gli agenti della Squadra mobile triestina avevano sgominato invece una banda di trafficanti che aveva scelto come luogo dove nascondere la cocaina l’appartamento di un’anziana in via Campanelle 248. Proprio lì, lo scorso 27 dicembre, gli investigatori avevano trovato due trolley contenenti due chili di cocaina e uno e mezzo di marijuana, oltre a una pistola. (c.b.)

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