Il baritono Federici debutta in un’opera diretta da Muti: sarà Don Giovanni a Milano

Un’altra soddisfazione professionale per l’artista di Mossa

Alex Pessotto
Federici impegnato a Catania nel Don Giovanni foto Orlando
Federici impegnato a Catania nel Don Giovanni foto Orlando

Un altro tassello va ad aggiungersi alla carriera del baritono Christian Federici, classe 1987, nato a Trieste, ma da sempre residente a Mossa. Anche se, ormai, vive qua e là, richiesto in Italia e non solo. Questa volta interpreterà (nuovamente) il ruolo di Don Giovanni, ma non con un direttore qualsiasi: la bacchetta, infatti, sarà quella di Riccardo Muti, che, per la sua Italian Opera Academy, in programma dal 19 al 30 novembre alla Fondazione Prada di Milano, ha scelto la celebre opera di Mozart.

L’iniziativa consiste in un percorso di lezioni e prove che si concluderà con un concerto diretto dal Maestro, dopo che giovani direttori, musicisti e cantanti avranno assimilato i suoi insegnamenti riguardo alla preparazione e all’interpretazione del capolavoro.

Più nel dettaglio, l’edizione 2025 dell’Italian Opera Academy sarà inaugurata con un’introduzione all’opera da parte di Muti. Quindi, dal 20 al 23 e dal 25 al 26 novembre si svolgeranno le prove aperte al pubblico. Nel corso delle sei giornate i giovani direttori e i maestri collaboratori, sempre guidati da Muti, potranno approfondire la conoscenza del Don Giovanni. Il progetto continuerà giovedì 27 con la prova finale dei giovani direttori presentati dal Maestro e si concluderà domenica 30, alle 19, con il Don Giovanni da lui diretto in forma di concerto. Ed è questa l’occasione che segnerà il debutto di Federici con Muti a capo della sua orchestra Cherubini. Tra l’altro, in questi giorni il baritono è impegnato proprio in un altro Don Giovanni, ma a Jesi: lo si potrà applaudire il 17 e il 18 ottobre; la produzione approderà poi al teatro Coccia di Novara per altre due recite.

«Ritengo che Muti sia tra i pochissimi musicisti che derivano dalla vecchia scuola: quella dei Toscanini, dei Karajan. Inoltre, è unanimemente riconosciuto tra i massimi interpreti verdiani e mozartiani. Quindi, per un cantante eseguire il Don Giovanni con lui è uno dei sogni più grandi che possa realizzare. E di sicuro sarà molto interessante vederlo al lavoro, anche perché il Maestro è ormai tra i pochissimi che preparano le opere dall’inizio alla fine».

Laureato in informatica con un passato da programmatore, Federici è stato allievo del baritono Claudio Desderi, che, nota curiosa, cantò nel celebre allestimento strehleriano del Don Giovanni, proprio diretto da Muti, che aprì la stagione della Scala nel 1987. Desderi è morto a Firenze nel 2018, lo stesso giorno in cui Federici vinse il concorso Toti Dal Monte a Treviso, determinante per l’avvio della sua attività. In seguito, Christian ha avuto modo di esibirsi alla Scala, a Marsiglia, Avignone e Shanghai fino al Covent Garden di Londra. Quella attuale la si può considerare una terza fase della sua carriera caratterizzata da prove nel repertorio belcantistico (per esempio al Bellini di Catania) e, appunto, con un nuovo Don Giovanni alla Fondazione Prada.

«Ho già avuto modo di conoscere il Maestro – racconta il baritono mossese –. È certo un artista rigoroso, mai disposto a scendere a compromessi. Tuttavia, mi sento emozionato, ma non particolarmente teso: è un’opera che ho cantato parecchio e averla studiata con Desderi, che l’aveva interpretata con lui, mi è di conforto. Certo, so bene che dovrò dare il massimo, ma vado a Milano sereno, sapendo che, con Muti, c’è sempre molto da imparare». —

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