Inaugurate sedici nuove linee produttive alla Bat di Trieste
Saranno dedicate a stick di tabacco riscaldato e prodotti a base di erbe. Presenti all’evento i ministri Urso e Ciriani e il sottosegretario La Pietra

Sedici nuove linee produttive e un programma per assumere 150 nuove unità di personale entro il 2026, con l’obiettivo di arrivare a 600 assunzioni dirette e la stima di 2.100 posti di lavoro generati nell’indotto.
Bat Trieste entra nella fase due, in cui oltre ai sacchetti di nicotina per uso orale e i prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina inizierà a produrre nello stabilimento di San Dorligo anche nuove categorie di prodotto (con e senza tabacco), che si potranno fregiare del marchio made in Italy. Tutto questo grazie a un investimento aggiuntivo che vale 80 milioni di euro.

Alla presenza del ministro delle Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, è stata inaugurata la prima linea di questa nuova serie.
Parallelamente è stato siglato anche un Memorandum of Understanding con il ministero dell’Agricoltura, che impegna l’azienda ad acquistare fino a 15 mila tonnellate di tabacco italiano per il triennio 2026-28, tutelando così 400 imprese della filiera. Come risultato dell’accordo Bat acquisterà le varietà Burley in Campania e il Virginia Bright in Veneto e Umbria. A firmarlo il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra.
La cerimonia
Due ministri, un sottosegretario e un parterre di politici locali, a partire dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga, al sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. Una cerimonia di inaugurazione in grande stile, con la partecipazione del board globale di Bat.
Andrea Di Paolo, presidente di Bat Trieste ricorda i numeri dello stabilimento: «Abbiamo 340 colleghi di 37 nazionalità, con un’età media di 33 anni e il 42% delle posizioni manageriali ricoperte da donne». Si tratta di uno stabilimento chiave per l’azienda perché, rimarca il presidente e ad di Bat Italia Fabio de Petris, «a Trieste ci sono gli indicatori produttivi migliori al mondo».
Urso prende la parola e afferma che «innovazione e identità» sono quello che apre «all’internazionalizzazione» e «le strade di successo del Made in Italy che questo stabilimento mostra al meglio». Rivendica poi i dati già presentati a Cernobbio, «nei tre anni di governo Meloni, l’Italia ha scalato sette posizioni nell’indice di attrattività passando dal 23esimo posto del 2022 al 16esimo posto di quest’anno. Sette posizioni di cui tre nell’ultimo anno, attraendo 35 miliardi di euro di investimenti esteri in greenfield».
Ciriani poi rimarca che l’investimento è stato possibile grazie alla «burocrazia amica che non pensa che l’imprenditore sia qualcuno che sfrutta il lavoro» ma che tiene presente che «soltanto se viene creata la ricchezza può essere distribuita. Nessun governo come il nostro ha creduto nel lavoro e nell’impresa».
Fedriga sottolinea con orgoglio che il Friuli Venezia Giulia «ha visto triplicare in pochi anni la propria quota di investimenti esteri, passando dal 2,6% al 6,5% del totale nazionale». Si tratta di «un dato che conferma la capacità del nostro territorio di offrire condizioni favorevoli, stabilità istituzionale e un ambiente adatto per chi vuole fare investimenti nel medio-lungo periodo», afferma.
E ricorda gli sforzi fatti dall’amministrazione regionale per accelerare le pratiche dell’approvazione dei prodotti realizzati a Trieste. «Mi piacerebbe che queste best practice si potessero replicare», conclude.
Qualcosa che anche il presidente e ad dell’Interporto di Trieste, Paolo Privileggio, auspica, rimarcando che l’attività di attrazione di investimenti esteri passa anche dalle infrastrutture presenti sul territorio: «Assistiamo a un interesse crescente da parte di imprese italiane ed estere ad insediarsi nell’area di FreeEste a Bagnoli della Rosandra».
Il sito a Trieste
Bat a Trieste si espanderà con due anni di anticipo rispetto al piano industriale iniziale, raggiungendo una dimensione totale di 30 mila metri quadrati, 10 mila in più del previsto. E lo farà non costruendo un nuovo edificio gemello a quello edificato nel 2022, come inizialmente pianificato, ma recuperando le aree dell’ex deposito Wärtsilä all’Interporto di Trieste.
I prodotti
I prodotti di nuova generazione che saranno realizzati nelle 16 nuove linee produttive riguardano prodotti a base di nicotina, contenenti tabacco o foglie di tè di rooibos. Si tratta degli stick da inserire nei device per fumare il tabacco riscaldato.
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