Il Batiscafo Trieste è arrivato in piazza Unità: sarà l’attrazione della Barcolana

Dopo il montaggio resterà esposto al villaggio della Barcolana dal 5 ottobre al 9 novembre, per poi venire trasferito definitivamente al museo De Henriquez 

Laura Tonero
La posa del Batiscafo Trieste in piazza Unità (Silvano)
La posa del Batiscafo Trieste in piazza Unità (Silvano)

Puntuale, intorno alle 11.40, il batiscafo Trieste ha fatto il suo ingresso in piazza dell’Unità scortato dalla Polizia locale. Ad attenderlo diversi appassionati ma soprattutto molti turisti, inclusi quelli appena scesi dalla AidaBlu, attraccata poche ore prima alla Stazione marittima.

L’arrivo in piazza ha destato il loro stupore: appollaiati sulle transenne, consci stesse per accadere qualcosa di eccezionale visto anche l’ingresso del reparto Motorizzato con i lampeggiati blu accesi, alcuni avevano ipotizzato l’arrivo di qualcuno di famoso, di importante. Per poi scoprire che il protagonista della giornata era il batiscafo Trieste, digitando così all’impazzata sui telefoni cellulari quel nome per capire l’origine e la portata di quello a cui stavano assistendo.

Il Batiscafo Trieste arriva in piazza Unità

Fatto sta che da lunedì, un simbolo di Trieste, sebbene attraverso una riproduzione fedele anche nelle dimensioni, è rientrato nella città che ebbe un ruolo chiave nella sua costruzione.

Arrivato al Molo VII alle 6 direttamente dai cantieri M23 di Bergamo, il batiscafo ha dovuto attendere che in piazza dell’Unità si concludessero le operazioni utili alla sua installazione.

Batiscafo Trieste in piazza dell’Unità: lunedì l’arrivo e poi l’installazione
Il Batiscafo Trieste in costruzione con il ceo di M23 Bruno Peracchi

Durante la notte sono state smontate le tensostrutture che hanno ospitato Trieste Next e la metà della piazza verso il Municipio è stata transennata. Con dei mezzi pensati sono stati trasferiti lì la batisfera (la capsula in acciaio a forma di sfera che ospitava l’equipaggio) e i pezzi utili ad assemblare il sistema che serve a supportare il corpo principale del batiscafo. E dove lo scafo, dopo il suo arrivo in piazza dell’Unità, è stato sistemato. Martedì il personale dei cantieri M23 che hanno l’hanno costruito termineranno di montaggio.

La posa del Batiscafo Trieste in piazza Unità

Mercoledì il batiscafo verrà coperto con enorme telo, che ne celerà fattezze e imponenza fino domenica prossima, quando alle 12 con l’ausilio di una gru verrà svelato e esposto fino al 9 novembre, visibile così anche nel corso della Barcolana che, di fatto, lo ospita nel suo villaggio.

I giorni che ci separano dal prossimo fine settimana verranno utilizzati per l’allestimento delle istallazioni informative che verranno sistemate nell’area di 200 metri quadrati intorno al batiscafo, appositamente pavimentata con materiale antiurto. Lì troveranno spazio pannelli illustrativi, fotografie, video, che racconteranno la storia del batiscafo Trieste, le sue imprese e il profondo rapporto tra quel batiscafo e la nostra città.

Un legame stretto a doppio filo con la figura di Diego de Henriquez, il quale, per primo in Italia credette alla genialità e al progetto degli ingegneri svizzeri Auguste e Jacques Piccard, facendo in modo che la città giuliana venisse indissolubilmente legata a un evento rimasto nella storia delle esplorazioni del nostro pianeta.

Così, il batiscafo Trieste venne costruito dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Trieste e Monfalcone tra il 1952 e il 1953, e operò nel Mediterraneo fino al 1958, quando fu acquistato dalla Marina militare degli Stati Uniti e impiegato il 23 gennaio 1960 con protagonisti Jacques Piccard e Donald Walsh per la discesa nella Fossa delle Marianne, a 10.916 metri di profondità.

Oggi il mezzo originale si trova al National Museum of the Us Navy di Washington assieme alla cabina sferica forgiata a Terni nel 1953. De Henriquez, invece, abbracciando quel progetto aveva sperato che il Trieste rientrasse nelle sue collezioni, tra i mezzi pacifici di esplorazione creati dall’uomo. Un sogno che svanì per diversi motivi legati anche al difficile contesto storico in quegli anni di Trieste.

«Ora quell’impegno verrà rispettato – commenta l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, che abbracciando il progetto proposto dell’associazione Mare Nordest ha dato gambe all’iniziativa, grazie al sostegno di Regione, PromoTurismo Fvg, Fondazione CRTrieste, Rolex, Trieste Trasporti, Convention and visitors bureau e M23. «C’era un debito di riconoscenza per de Henriquez e per i Piccard, che in qualche modo così viene compensato», conclude Rossi. Dal 10 novembre partiranno le operazioni di disallestimento in piazza dell’Unità e entro il 12 novembre il batiscafo Trieste raggiungerà il museo della Guerra per la Pace di via Cumano.

 

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