Colori, energia e fair-play: a Monfalcone il giorno dei mini-ciclisti

Oltre un centinaio di giovanissimi atleti da tutto il Fvg per il secondo “One Smile”. Rumore delle auto sostituito dallo sfregare delle pedalate e dal tifo delle famiglie

Annachiara Fontana
Un momento del Trofeo One Smile (Tibaldi)
Un momento del Trofeo One Smile (Tibaldi)

Il centro di Monfalcone si è trasformato in un vivace circuito ciclistico che ha visto sfrecciare un centinaio di giovanissimi atleti provenienti da tutta la regione. La seconda edizione del “Torneo One Smile: pedalando sotto la Rocca”, organizzata dall’Associazione Pedale Ronchese, ha fatto vedere e sentire una comunità entusiasta, fatta di collaborazione, energia e quel fair-play che uno sport come il ciclismo riesce a creare. Per qualche ora, il consueto rumore del traffico è stato sostituito dallo sfregare delle pedalate sull’asfalto, dal tifo di genitori, ragazzi e passanti e dall’energia appassionante dello speaker Gilberto Zorat.

 

Un’iniziale imprevisto con l’ambulanza in leggero ritardo, che ha lasciato per un po’ tutti con il fiato sospeso, non è riuscito a smorzare l’entusiasmo. I giovani ciclisti Under 12, vestiti con i colori delle loro squadre e i dorsali ben visibili, erano intanto radunati tra gli stand delle 12 società presenti e la piazza, intrattenendosi con qualche giro di prova. «Signori, c’è l’ambulanza», ha esultato finalmente lo speaker, facendo esplodere un applauso: «Facciamo pedalare questi ragazzi». Gli atleti si sono così preparati lungo la linea di partenza, fremendo sotto le ultime indicazioni dei direttori sportivi.

E così - borracce pronte, catene in ordine, ruote ben strette – la campana suona e le bici cominciano a sfrecciare. Il tifo, oltre che dal pubblico radunato in via Rosselli, arrivava anche da qualche finestra lungo il circuito, che ha toccato anche via Duca d’Aosta e via San Francesco, per poi tornare verso corso del Popolo e viale San Marco. Alcuni bambini si divertivano anche a rincorrere il gruppo lungo un tratto di ciclabile, mentre un signore commentava: «Se lo avessi saputo, avrei portato mio nipote. Lui in bici va fortissimo!».

La competizione è stata così inaugurata dalle batterie dei G1 e G2, composte da atleti di sette e otto anni, che hanno completato due giri del circuito da 1.400 metri. A seguire, gli iscritti un po’ più grandi delle G3 e G4, che hanno percorso cinque giri. Le ultime batterie G5 e G6, per quelli entro i 12 anni, si sono invece sviluppate su sette giri, regalando una gara appassionante con tanto di arrivo in una volata a otto decisa sul filo di lana. La manifestazione è stata chiusa dalla categoria promozionale G0: le «piccole meraviglie» del ciclismo che hanno corso in una gara non agonistica con le loro bici colorate, preparandosi forse a diventare i campioni del domani.

Tra di loro c’era anche Fahin, giovane bengalese appassionato di biciclette, che entusiasta si è unito spontaneamente alla gara. «Lo sport crea amicizie, rete, legami ed è un veicolo di integrazione. Si comincia sempre da uno», ha detto l’assessore allo Sport Banello, presente all’evento: «Fare manifestazioni del genere serve a questo. Coinvolgono la città e fanno scoprire passioni, soprattutto dopo anni segnati dal Covid dove spesso vinceva il salotto o il divano. Chissà, magari tra loro c’è un futuro Bugno, un Saronni o un Moser». L’evento si è concluso con le premiazioni di tutte le categorie dei giovanissimi, tra foto, cori e applausi. Qui il sindaco Luca Fasan ha nuovamente ringraziato tutte le società coinvolte, i numerosi volontari che si sono prestati all’organizzazione della giornata e la passione dei ragazzi e delle famiglie.—

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