Benedetta la restaurata pala di San Giusto

GRADISCA. Grande festa lunedì scorso per la comunità di Gradisca che ha celebrato la festa dei patroni Pietro e Paolo con una liturgia in duomo presieduta da monsignor Ennio Tuni. Il rito,...

GRADISCA. Grande festa lunedì scorso per la comunità di Gradisca che ha celebrato la festa dei patroni Pietro e Paolo con una liturgia in duomo presieduta da monsignor Ennio Tuni. Il rito, annunciato da un concerto del locale gruppo di “scampanotadors”, è stato concelebrato da sacerdoti del decanato e da altri legati a don Ennio Tuni dai tempi in cui era rettore del Seminario. Il canto è stato sostenuto dal coro parrocchiale, diretto da Vanni Boscarol, che tra i vari mottetti ha eseguito l’Inno degli apostoli di Marco Frisina. Nel benvenuto, rivolgendosi a don Tuni, il parroco don Maurizio Qualizza ha così accolto il sacerdote, insignito del premio Santi Patroni: «Oggi siamo felici di averla qui con noi in questa festa patronale, non voglio ricordare gli anni vissuti in seminario, anni nei quali Lei Rettore, ci ha fatti passare dal vivere dentro un’istituzione a vivere in una famiglia allargata, aiutandoci a concepire così un modo altro di essere Chiesa, ma semplicemente desidero ricordare la fedeltà alla parola di Dio e alla Chiesa, specie nel momento duro della sua malattia. Oggi con il piccolo segno dei beati Pietro e Paolo che le consegneremo alla fine di questa Eucaristia, desideriamo riconoscere la ricchezza di vita spirituale e di esperienza pastorale che la rendono un manuale vivente di teologia pastorale». Nella sua omelia monsignor Tuni ha sottolineato come «va riscoperta al di là degli aspetti religiosi e di devozione, la fede in Gesù Cristo, lo sperimentare una relazione personale con lui. Pur dentro le povertà e le contraddizioni che segnarono anche la vita degli apostoli Pietro e Poalo, ma che da quell’incontro cambiarono radicalmente la prospettiva della loro esistenza fino alla testimonianza sublime del martirio". Al termine della messa il celebrante ha benedetto la pala di San Giusto, martire tergestino, donata alla parrocchia da Rita (che l'ha restituita all'antico spendore) e Gianni Marizza, figli dell’artista gradiscano Armando Marizza che la realizzo' a soli 25 anni. La pala raffigurante San Giust rimarrà in canonica a memoria di Silvana Marizza, benefattrice e generosa forza della parrocchia. Un momento di fraternità sul sagrato del duomo ha suggellato la serata della festa patronale. (l.m.)

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