«Beni culturali, il ministro nomini Rinaldi»

«Ritenendo che l'esperienza e la preparazione dell'architetto Luca Rinaldi possano essere ancora di grande giovamento per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, ci permettiamo di indicare la sua persona come la più autorevole, competente e idonea per ricoprire il ruolo di direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici».
Questo si legge nella lettera che è stata inviata al ministro per i Beni culturali Massimo Bray sollecitando la nomina di Rinaldi, già sovrintendente in passato ai Beni architettonici e paesaggistici: l’incarico di direttore è al momento vacante dopo che Giangiacomo Martines ha lasciato il 31 gennaio per il pensionamento. A sottoscrivere la missiva 21 firme, in gran parte del mondo accademico. Oltre a Sergio Pratali Maffei, coordinatore del Consiglio dei corsi di studio in Architettura del Dipartimento di ingegneria e architettura del polo universitario di Gorizia, ci sono i docenti universitari Andrea Benedetti (Iuav di Venezia), Elisabetta Borgna, Vittorio Foramitti e Paola Cassola Guida (ateneo di Udine), Bruno Callegher, Massimo De Grassi, Ilaria Garofolo, Alessandra Marin, Monika Verzar Bass, Giovanni Fraziano e Alessandro Zanmarchi (università di Trieste). E ancora Alessandro Giacomello (direttore dei corsi di restauro della Regione), Luciana Boschin, presidente regionale di Italia Nostra, Roberto Pizzutti, presidente del Wwf regionale, Tiziana Sandrinelli, alla guida del Fai Fvg; e Alviano Scarel, presidente della Fondazione Aquileia, Elisa Trani vicepresidente di Italia Nostra di Gorizia, Paolo Vrabec, segretario della Federazione regionale degli Ordini degli architetti, Pietro Zandegiacomo, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Gorizia, e Alessandra Quendolo (Università di Trento).
I firmatari auspicano che Bray «possa porre rimedio alle inefficienze che progressivamente hanno compromesso l'azione istituzionale di salvaguardia nell'ambito di questa Regione». «Per molti anni, infatti, l’instabilità e il continuo avvicendamento dei soggetti preposti agli organi periferici del ministero hanno impedito la formazione di indirizzi e/o strategie lungimiranti volti a favorire la conoscenza e l’effettiva salvaguardia» del patrimonio storico-artistico regionale.
Secondo i firmatari questa situazione tra l’altro ha «spesso ostacolato la realizzazione di numerosi progetti scientifici e iniziative culturali». Ma «c’è stato un periodo in cui le azioni a tutela del patrimonio culturale si sono rivelate efficaci, ispirate non solo da apprezzabile scientificità ma anche dai migliori principi di efficienza amministrativa: esso è stato caratterizzato dalla presenza, al vertice della Soprintendenza» per i Beni architettonici, di Rinaldi: secondo i firmatari «risulta pressoché unanime il riconoscimento per la sua competenza, disponibilità al dialogo e al confronto, attenzione per le specifiche problematiche di questa Regione di confine».
Riproduzione riservata © Il Piccolo